VIMERCATE – In relazione al comunicato di Nursind, diffuso agli organi di stampa nella giornata di ieri e ad una nota della stessa organizzazione sindacale, pervenuta nei giorni scorsi ad Asst Brianza, l’azienda precisa che, anche in ottemperanza a quanto disposto legislativamente, per l’accesso alle prestazioni di pronto soccorso è sempre necessario sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare. Di più: all’interno di ciascun Pronto Soccorso dell’Asst sono state identificate aree dedicate all’effettuazione dei tamponi (destinate ai pazienti sintomatici e a quelli asintomatici), con l’obiettivo di ridurre la possibilità di contagio e al fine di indirizzare i pazienti verso i percorsi dedicati.
L’azienda ha da tempo adottato uno specifico documento denominato “Percorso del paziente in Pronto soccorso in corso di pandemia Covid-19″ – aggiornato a dicembre 2021 – che descrive l’organizzazione e la modalità di accesso, il flusso dei pazienti all’interno del Pronto Soccorso, e i ruoli e le responsabilità degli operatori sanitari che operano al suo interno, con particolare riferimento ai possibili scenari di risposta alla pressione epidemica di SARS-CoV-2.
Per ridurre al minimo le possibilità di contagio, all’interno del Pronto Soccorso sono mantenuti distinti e funzionalmente separati i percorsi di gestione e cura dei pazienti con e senza sintomi sospetti Covid-19 (percorso standard e percorso grigio/Covid-19) e i percorsi puliti. Tale organizzazione è consolidata da ormai due anni.
“E’ importante sottolineare – affermano dalla direzione della Asst Brianza – che non vi è una crescita degli accessi complessivi nei tre punti di Pronto socorso aziendali, sempre costantemente attorno ai 450/giorno. Vi è però un aumento della quota di accessi Covid o sospetti Covid che è ormai prossima al 10%. Il personale sta oggettivamente vivendo un disagio, legato a diversi fattori: tra questi vi sono certamente la stanchezza conseguente ad un periodo di emergenza ormai prolungato e che anzi si sta nuovamente acuendo; la turnistica del periodo feriale, per cui si aggrava il carico di lavoro di chi è in servizio; la difficoltà estrema di reclutare nuove risorse mediche e infermieristiche disponibili a lavorare nell’urgenza e, spiace dirlo, i comportamenti – di una parte non maggioritaria di pazienti – non rispettosi della professionalità del personale sanitario e delle esigenze dei pazienti critici”.
“Asst Brianza riconosce il grande impegno e la professionalità messi in campo dagli operatori nel corso delle diverse ondate pandemiche che hanno interessato e stanno interessando tutt’ora i suoi presidi ospedalieri – aggiungono dall’azienda -. E’ particolarmente grata a tutti i suoi collaboratori per il senso di responsabilità che quotidianamente manifestano nella loro attività di presa in carico, cura e assistenza dei pazienti (colpiti dal Covid e non) che accedono alle proprie strutture e alle loro area di emergenza/urgenza. Ancora di più si può fare, e tuttavia è utile ricordare che l’attuale dotazione di personale infermieristico nei Pronto soccorso aziendali rispetta i contingenti previsti e tutti i turni risultano coperti. Vale la pena sottolineare che è in fase di indizione un nuovo bando per reclutare infermieri e infermieri di famiglia/comunità, dato che la graduatoria del concorso recentemente espletato, è esaurita. E’ inoltre attivo sul sito aziendale l’avviso, senza scadenza, per il reclutamento e il conferimento di incarichi libero professionali e co.co.co. per le necessità connesse alla pandemia. A proposito dell’indennità di malattie infettive, si precisa che essa è già riconosciuta al personale che opera in pronto soccorso secondo le indicazioni regionali”.
La Asst rimarca, infine, che sono interesse comune la qualità delle prestazioni erogate e la sicurezza degli operatori.