SEREGNO – Un punto di ascolto nelle scuole per cercare di contrastare il fenomeno della tossicodipendenza e dello spaccio di sostanza stupefacenti. Si traduce in questa iniziativa il progetto “Walk the line” partito in questi giorni in alcune scuole superiori. Finanziato da Regione Lombardia con i fondi per gli interventi a favore di giovani ed adulti a grave rischio di marginalità, Walk the Line è realizzato da Cooperativa Sociale Atipica, da Associazione Antes di Agrate Brianza e dal Servizio Multidisciplinare Aurora. Attorno al progetto, con funzione di rete, ci sono Ats Brianza, Asst Brianza, le scuole superiori del territorio e il Comune di Seregno, con i Servizi Sociali e la Polizia locale.
Le scuole coinvolte sono il Cfp di Seregno, il Cfp di Meda, l’istituto tecnico “Martino Bassi” di Seregno e il liceo artistico “Amedeo Modigliani” di Giussano, per un totale di oltre 1.700 studenti coinvolti. A loro è stato dedicato un percorso che proseguirà fino al termine dell’anno scolastico, per un totale di quindici settimane di attività che vedranno coinvolti otto educatori per un monte ore complessivo di 98 ore.
Il progetto “Walk the line” è partito ufficialmente in città alla fine del mese di agosto 2021. Allora si trattava di cercare di avvicinare i giovani nelle serate del fine settimana nei luoghi da loro più frequentati in occasione della movida. È poi proseguito nei mesi invernali con un gazebo il sabato pomeriggio. Ora l’ingresso negli istituti scolastici con uno sportello di ascolto. Lì saranno distribuiti volantini, biglietti da visita e gadget. Soprattutto saranno raccolte segnalazioni e recepiti i bisogni dei ragazzi.
“Proseguiamo e implementiamo quest’attività di dialogo e monitoraggio dei comportamenti dei giovani – spiega Laura Capelli, assessore alle Politiche sociali – che abitano la nostra città convinti che sia la strada migliore per intercettare situazioni di marginalità e prevenire comportamenti che possono creare disagi ai cittadini. C’è una questione che riguarda soprattutto gli adolescenti dopo questi anni di pandemia che non può essere derubricata e che merita l’attenzione delle istituzioni attraverso interventi che da un lato li coinvolgano e li rendano protagonisti e dall’altro, come questo, siano capaci di attivare percorsi di ascolto”.