SEREGNO – Tutti disposti a cerchio nella piazza della Basilica San Giuseppe: per qualcuno un momento di preghiera, per altri un enorme grande abbraccio all’Ucraina. Ha reagito così Seregno di fronte all’invasione russa. Già nella mattinata di giovedì 24 il sindaco Albero Rossi aveva voluto manifestare nell’immediatezza tutta la sua vicinanza alle vittime dell’attacco: una telefonata, ed ecco arrivare in municipio Oksana, una delle rappresentanti della numerosa comunità ucraina che risiede in città. Qui hanno trovato residenza e felicità 413 persone proveniente dal Paese ora martoriato. Un incontro in cui il sindaco si è impegnato a organizzare quell’iniziativa di sabato a cui hanno partecipato tanti seregnesi.
Decisamente in stile brianzolo, ovvero tanta concretezza, la reazione di Emanuele Pozzoli, sindaco di Besana in Brianza: subito un furgone carico di medicinali, garze, cerotti. Materiale che in queste ore drammatiche in Ucraina è davvero prezioso come l’oro. “Abbiamo la fortuna di poter contare sull’appoggio di una signora originaria dell’Ucraina – racconta Pozzoli – qui da trent’anni e sposata con un nostro concittadino. Ha familiari che lavorano nell’ospedale di Cernivci e che hanno raccontato la carenza di materiale sanitario. Un furgone che porta profughi, tornerà là con quanto abbiamo raccolto grazie alla Protezione civile, volontari dell’hub vaccinale, Cavalieri dell’Ordine di Malta. Sono tranquillo perché abbiamo questo contatto diretto e perché si tratta di materiale sanitario non utilizzabile in altro modo”.