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Portati in Lombardia altri 5 piccoli ucraini malati oncologici

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 09 Mar 2022   Posted by Gualfrido Galimberti


MILANO – Prosegue l’impegno di Regione Lombardia e della Fondazione Soleterre per mettere in salvo i piccoli pazienti oncologici ucraini. A distanza di solo quattro giorni dai primi due voli – atterrati a Milano Linate giovedì scorso – ieri alle 14, sempre presso lo scalo milanese, è atterrato un nuovo volo proveniente dalla Rzeswóv in Polonia.

A bordo cinque bambini e ragazzi (tra i 3 e i 15 anni) accompagnati dalle rispettive mamme e da alcuni fratelli. Sono pazienti che fino a una settimana fa sono stati costretti a rifugiarsi nei sotterranei della Dacha di Soleterre a Kiev e dell’Istituto del cancro di Kiev.

Il volo umanitario è stato eseguito dall’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (Areu) in collaborazione con la Protezione civile, Regione Lombardia e Fondazione Soleterre per effettuare il trasporto di familiari e bambini e contemporaneamente garantire loro l’assistenza medico sanitaria specializzata durante le ore di viaggio.

Insieme ai propri familiari e costantemente assistiti da personale medico sanitario per garantire loro le cure salvavita, i giovani pazienti hanno percorso più di 2.000 chilometri e hanno affrontato lunghe ore di viaggio.

Sono bambini che hanno vissuto interminabili giorni di spostamenti tra i reparti in cui erano ricoverati e i bunker o i sotterranei delle strutture ogni qualvolta suonava l’allarme antiaereo.

Da Leopoli, dopo essere stati stabilizzati e aver verificato la loro condizione di salute hanno viaggiato in treno e bus fino in Polonia a Rzeswóv, da cui sono partiti in aereo per raggiungere l’Italia insieme a personale medico sanitario specializzato e al presidente di Fondazione Soleterre, Damiano Rizzi.

Ad accogliere i giovani pazienti il personale sanitario specializzato proveniente dai due ospedali che prenderanno in cura i bambini: l’Istituto dei Tumori di Milano e gli Spedali Civili di Brescia, l’assessore alla Protezione civile della Regione Lombardia, Pietro Foroni, e il Direttore generale di Areu, Alberto Zoli.

“Regione Lombardia – commenta il presidente della Regione, Attilio Fontana – prosegue questa missione umanitaria con grande attenzione con l’obiettivo di mettere al sicuro il maggior numero di giovani pazienti possibili. Il nostro impegno è poi focalizzato ‘a tuttocampo’ anche per altri temi che riguardano interventi di solidarietà e accoglienza”.

“I due voli di giovedì scorso e quello di ieri – aggiunge il presidente della Fondazione Soleterre, Damiano Rizzi – sono stati solo i primi di quella che spero diventi una serie di operazioni tempestive per portare in salvo in Italia i bambini oncomalati. In pochi giorni, abbiamo realizzato un coordinamento con Cross (Centrale regionale operativa soccorso sanitario) e Areu, che mettiamo a disposizione delle tante realtà ospedaliere che in questo momento stanno generosamente offrendo posti letto e professionalità per assistere i bambini e ragazzi malati di cancro in arrivo dall’Ucraina”.

“Ritengo doveroso – ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti – adoperarsi per accogliere ed assistere i rifugiati ucraini, in particolare i bambini già gravemente malati, colpiti anche dal dramma della guerra. La solidarietà umana non può e non deve avere tentennamenti. Continueremo ad accogliere i profughi prima di tutto offrendo loro dignità e assistenza, consapevoli che difficilmente potremo colmare quel vuoto che portano nel cuore”.

“La Protezione civile e l’intero sistema organizzativo della Regione Lombardia – dice l’assessore Pietro Foroni – si è subito mobilitata per garantire interventi concreti e immediati. Abbiamo già inviato medicinali e strumentazioni sanitarie da destinare verso i luoghi che ne hanno bisogno”.

“Dopo i primi bambini accolti qualche giorno fa, l’Istituto Nazionale dei tumori di Milano – spiega il direttore dell’Istituto, Carlo Nicora – rinnova, così, il suo impegno ad accogliere altri piccoli malati oncologici che provengono dall’Ucraina. Per fare questo ci siamo attrezzati per aumentare fino a quasi il 50% i posti letto della nostra pediatria e siamo in stretto contatto con le nostre associazioni per cercare di fornire tutta l’assistenza possibile anche ai loro familiari”.

“I piccoli – dice il direttore generale dell’Asst Spedali Civili di Brescia, Massimo Lombardo – sono stati subito affidati alle cure dei nostri professionisti sanitari. Dopo aver affrontato due anni di pandemia, il personale dell’Asst Spedali Civili sta dando una ulteriore dimostrazione di passione, impegno e dedizione alla cura”.

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