MONZA – Lo stato di emergenza finisce per tutta Italia ma non per i tassisti. A poche ore dal primo ritorno alla “normalità”, nonostante le ripetute richieste ufficiali ai Ministri della Mobilità Sostenibile e della Sanità, gli operatori del settore ancora non sanno come possono operare.
Al momento, per le normative anti-Covid, i tassisti possono caricare passeggeri solo sul sedile posteriore fino ad un massimo di 3 persone conviventi dello stesso nucleo famigliare, oppure solo due persone non conviventi e distanziate. Nei veicoli fino a sette passeggeri (oltre all’autista) è possibile invece caricare fino a 6 persone, se conviventi, o due non conviventi distanziate per fila di sedili. Limiti che si traducono in meno corse e mancati guadagni.
“Ad oggi non sappiamo ancora se queste norme sono confermate, non abbiamo notizia se i passeggeri dovranno mostrare un Green Pass e quale. Negli ultimi decreti la parola taxi non è nemmeno citata. Le nostre richieste di chiarimento sono cadute nel vuoto. Non sappiano cosa dire da domani non solo ai nostri clienti ma anche ai nostri colleghi – dice Pietro Gagliardi, rappresentante dei tassisti di Unione Artigiani – È inconcepibile non ricevere queste informazioni basiche dal Governo. Sono stati per noi due anni pesantissimi e l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è l’incertezza sulle norme. Mi appello al Governo: entro poche ore servono indicazioni chiare e inequivocabili. Solo nel nostro bacino aeroportuale ci sono almeno cinquemila operatori che attendono queste risposte”.