MEDA – “Con il consiglio comunale del 26 maggio, si chiude la mia esperienza di 10 anni di consigliere comunale. È stata una faticosa, ma appassionante esperienza. Iniziata nel 2012, non programmata, al termine della mia attività professionale di manager internazionale. Coinvolto in un gruppo che stava costruendo una nuova realtà civica, diventata ‘Meda per Tutti’, ho poi contribuito al progetto di unione con altre liste cittadine per costituire l’attuale ‘Polo Civico per Meda’, l’unica vera e collaudata proposta civica della città. L’impegno continua per sostenere il movimento, aiutare i giovani nella loro crescita di competenze con il supporto dei senior del gruppo, che hanno maturato lunghe esperienze nella gestione delle attività comunali, a vantaggio della comunità, per lo sviluppo sostenibile della città e per la cura del territorio”. Vermondo Busnelli, in occasione dell’ultima seduta di Consiglio comunale, ha dato così l’addio alla politica.
“Dieci anni di impegno consiliare sono un’esperienza lunga e significativa – ha commentato -. Se ho ben contato, ho partecipato attivamente a 97 consigli e 175 commissioni. La mia conoscenza della città e della comunità in questi anni è molto accresciuta, pur essendo sempre stato un consigliere di minoranza e, quindi, non avendo facilmente accesso a tutte le notizie e informazioni, che sono disponibili a chi governa la città. Il ruolo di opposizione è molto impegnativo, soprattutto per un gruppo consiliare che, nonostante il 15% dei voti, ha solo un rappresentante, a causa della legge, che assegna un super-abbondante premio di maggioranza a chi vince, anche per un solo voto”.
“Nel merito della mia esperienza – conclude Busnelli -, ho dato il mio contributo, personale e come ‘Polo Civico per Meda’, su ogni punto discusso, perché la migliore sintesi di questo consiglio può e dovrebbe nascere solo dal confronto serrato di tutti i punti di vista, non avendo la maggioranza il dono della verità infusa e la minoranza il potere di imporre le proprie valutazioni. In particolare, il ruolo di opposizione ha il compito ingrato e non facile di controllare ed evidenziare i punti di debolezza delle proposte del sindaco e della sua maggioranza, oltre che quello di avanzare proposte alternative. Questa naturale dialettica di tesi e antitesi, di proposte e controproposte, di sostegno e di critica, che è più naturale e ha più probabilità di successo con circolo virtuoso in un contesto familiare o aziendale o associativo, è molto più complicata nel quadro politico, dove tendono a prevalere le pressioni o i pregiudizi di parte o di partito rispetto alle motivazioni più generali e di merito”.