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A Monza aperta la Bottega dell’Arte: il luogo dove si abbattono le barriere

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 08 Giu 2022   Posted by Gualfrido Galimberti


MONZA – A Monza esiste una bottega speciale dove gli associati (e non solo), guidati da professionisti, scoprono talenti e passioni che neppure pensavano di avere, perché troppo spesso concentrati sui propri limiti e non sulle proprie potenzialità. Una bottega unica nel suo genere dove i disabili visivi insieme ai cosiddetti normodotati apprendono, si divertono e socializzano. Una bottega dove le barriere non esistono e spesso sono proprio le persone cieche e ipovedenti che “aiutano” chi non ha disabilità visiva a scoprire il mondo con occhi diversi.

Si chiama la Bottega dell’Arte il progetto promosso dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Monza. La sede di via Tonale è stata trasformata in una vera e propria bottega aperta a tutta la città dove vengono organizzati corsi di espressività, di danza, di pilates, trattamenti reiki, caffè letterario e palestra per la mente. Inoltre attività come conversazione in inglese, con un’insegnante madrelingua, e in autunno partirà anche un corso di pittura. Oltre agli appuntamenti conviviali (gettonatissimi) delle cene e degli aperitivi al buio in cui i commensali vedenti impareranno a conoscere, a gustare i piatti e a vivere la socialità a tavola anche totalmente al buio. Alcuni corsi, poi, possono essere seguiti anche da remoto, permettendo così a chi non può, per diversi motivi, raggiungere fisicamente la Bottega dell’Arte e vivere ugualmente questi momenti di aggregazione culturale, socialità e arricchimento personale.

“La nostra storica sede, e prima di tutto la nostra associazione, con il progetto della Bottega dell’Arte si apre alla città – spiega Silvana Oliva, presidente dell’Unione italiana ciechi di Monza e della Brianza -. Abbiamo deciso di aprire le porte della nostra casa ai monzesi e ai brianzoli. Li invitiamo a conoscere il nostro mondo vivendolo con noi. Facendogli testare che, anche se i nostri occhi vedono poco o in alcuni casi non vedono nulla, possiamo comunque conoscere quello che ci circonda in modo diverso, affinando altri sensi, superando quelli che solo all’apparenza sembrano limiti. Certi che possiamo crescere insieme, e vivere insieme esperienze importante purché sappiamo, in egual modo, abbattere le barriere mentali”.

Il prossimo appuntamento è per sabato 11 giugno alle 15.30 con il laboratorio di Espressione condotto da Max Brembilla. Ad oggi sono 9 i partecipanti di cui 4 persone vedenti che, bendate, sperimenteranno l’arte del palcoscenico, imparando a dare priorità agli altri sensi. Brembilla, attore con oltre 40 anni di carriera alle spalle e collaborazioni con artisti di fama nazionale e internazionale, condurrà i partecipanti alla scoperta di un teatro diverso da quello che siamo abituati ad immaginare. “Non sarà un corso di recitazione – precisa -. Il laboratorio sarà uno spazio dove ci si incontra e dove ci si racconta. Non dobbiamo diventare attori, ma attraverso il palcoscenico dobbiamo provare a far emergere ciò che è nascosto. Un dettaglio, una parola, un suono. A quel punto scatta la scintilla e in modo naturale il progetto: un teatro che diventa, perciò, un’opera artigianale”.

Tra i progetti più innovativi certamente la “palestra per la mente” condotto dalla psicologa Adriana Bortolotti. Un progetto dove, al centro, ci sono l’incontro, lo scambio e l’esperienza elementi fondamentali nella vita delle persone che, purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria per due anni sono stati messi da parte. “Il protagonista delle attività è il nostro cervello – spiega Bortolotti -. Come ci prendiamo cura del nostro corpo, dobbiamo imparare a prenderci cura anche del nostro cervello mantenendolo attivo e in forma, anche attraverso esperienze di condivisione. Gli allievi della Bottega dell’Arte verranno coinvolti in attività, giochi, ed esercizi per allenare il cervello a tutte le età, imparando anche a capire e comprendere come cambia con il passare degli anni e come fare per tenerlo in forma”. In Bottega verranno anche organizzati incontri durante i quali si apprenderanno quelle “pillole” della salute da portare a casa e da “assumere” ogni giorno per imparare a mantenere in salute la nostra preziosa materia grigia.

Infine entra a far parte della Bottega dell’Arte una delle punte di diamante delle attività promosse negli ultimi anni dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Monza: Si tratta del progetto Svista Dance. Il corso di danza inizialmente pensato solo per le persone con disabilità visiva, adesso si apre a tutti, ampliando le lezioni non solo alla danza classica, ma anche ad altri generi. “È un’evoluzione del progetto iniziale – spiega Virginia Fumagalli, una delle insegnanti -. Dove l’obiettivo sarà far lavorare insieme persone con disabilità visiva e persone normodotate, e insieme realizzare una coreografia. È possibile e noi vogliamo portarlo avanti. Certi che, durante le lezioni, aiuteremo gli allievi a far emergere attraverso il corpo e lo spazio le parti più emotive di ciascuno. Da qui l’idea di lezioni con pochi allievi e due insegnanti, per garantire a ciascuno il proprio spazio fisico ed emotivo”. Lezioni che permetteranno agli insegnanti di “cucire” addosso ad ogni allievo un modello di danza personalizzato e ad hoc, con l’obiettivo di far vivere ad ognuno un momento di benessere, proprio come solo la danza riesce a regalare.

Attualmente sono operativi il corso di teatro, il caffè letterario, conversazione in inglese. Le altre attività partiranno da settembre. Per informazioni e iscrizioni telefonare in sede al numero 039.2326644

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