“Una situazione paradossale e incresciosa quella che stanno vivendo in questi giorni i pendolari lombardi a causa della chiusura del passante ferroviario, che sta provocando cancellazioni a catena”. Così il Codacons commenta la vicenda che, purtroppo, ha portato alla soppressione di treni e alla modifica della circolazione ferroviaria.
Trenord aveva specificato che la chiusura si era resa necessaria a causa di una grave usura della rotaia, aggiungendo di avere scoperto “una rilevante quantità di limatura di acciaio in una tratta di curva”, con la conseguenza di un “attrito anomalo” tra la rotaia stessa e le ruote dei treni.
La tesi di Trenord però è stata smentita categoricamente da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) che ha testualmente dichiarato l’assenza di anomalie nell’infrastruttura: “al momento non risulterebbe alcuna evidenza di anomalie all’infrastruttura che ne compromettano la sicurezza o siano cause di consumi eccessivi dei bordini delle ruote”.
“Vogliamo sapere cosa sta succedendo – affermano dal Codacons -, e perché migliaia di pendolari in questi giorni stanno subendo disagi enormi nella circolazione in Lombardia, senza avere risposte chiare da Trenord e RFI che anzi si contraddicono a vicenda. In tutto questo assordante il silenzio della Regione Lombardia, che dovrebbe garantire un servizio eccellente in una Regione che conta quotidiani spostamenti di migliaia di persone”.
“Per questo motivo – conclude Marco Donzelli, presidente nazionale del Codacons – vogliamo chiarimenti dal Governatore Attilio Fontana, per sapere che cosa si sta concretamente facendo per risolvere i problemi dei consumatori italiani”.