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Bernareggio: in centinaia all’inaugurazione del Parco dell’Acqua

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 21 Set 2022   Posted by Gualfrido Galimberti


BERNAREGGIO – Centinaia di persone hanno partecipato all’inaugurazione del Parco dell’Acqua di Bernareggio, Carnate, Ronco Briantino. La cerimonia inaugurale della nuova opera riconducibile alle green and blu infastructure, si è svolta nell’ambito del Ventennale della kermesse Ville Aperte in Brianza, di cui Brianzacque è partner e sponsor. Un pomeriggio speciale, destinato a restare negli annali di storia locale e non solo. Dopo l’apertura con un minuto di silenzio in memoria delle undici vittime dell’alluvione delle Marche dopo i saluti e gli interventi delle autorità, largo spazio al divertimento con l’energia trascinante del Corpo Musicale Santa Cecilia in Brianza e le sbandieratrici delle 4K Performance Ensamble. Trenta minuti di live show con un sipario a tema dal titolo “I am water”, riproposto per l’occasione dopo l’ anteprima ai campionati europei, nei Paesi Bassi. E per finire, box merenda per i più piccoli e acqua pubblica a volontà distribuita dalla casetta mobile dell’acqua.

Il Parco dell’Acqua è un modello di opera di ingegneria idraulica, capace di coniugare la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici con la promozione della fruibilità sociale e della biodiversità. Visivamente, è composto da un bacino di infiltrazione per la raccolta delle acque meteoriche. Di fatto, un grande invaso naturale di 24 mila metri cubi, piantumato con specie di vegetazione igrofila in grado di accogliere e di accumulare acqua per poi disperderla lentamente a precipitazione conclusa: un laghetto quando piove e, viceversa, un prato verde su cui, in assenza di precipitazioni meteoriche, si può tranquillamente camminare, simbolo e landmark dello stesso parco. Al centro una piccola area umida, ricollegata alle aree boschive limitrofe attraverso corridoi ecologici, costituisce una piccola oasi, che punta ad accogliere e a favorire il reintegro delle specie di fauna autoctona e di avifauna migratoria. Tutt’attorno, tavoli e panche in legno, una pista ciclopedonale e filari di alberi, arbusti e siepi tipici della vegetazione autoctona. Il progetto, dal costo complessivo di circa 2,26 mln è stato cofinanziato con 1,13 mln da Regione Lombardia mentre, per gli aspetti più naturalistici, BrianzAcque si è avvalsa della collaborazione Parco Agricolo Nord Est (P.A.N.E.)

Quello di Bernareggio-Carnate è il secondo Parco dell’Acqua realizzato da BrianzAcque dopo quello di Arcore inaugurato nell’ottobre dell’anno scorso, ma si estende su una superficie grande il doppio. In linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e delle Green Infrastructure dell’UE, rappresenta un sistema di soluzioni integrate in cui la difesa idraulica e idrogeologica si evolve in favore di una natura sempre più resiliente e rigenerativa.

“Questo grande parco pubblico che consegniamo alla comunità – ha affermato Enrico Boerci, presidente e amministratore delegato di Brianzacque – rappresenta l’incarnazione e il simbolo di una lungimirante strategia di progettazione adattiva e di mitigazione del cambiamento climatico, che BrianzAcque ha avviato già da anni. E’ espressione di nuovo format di opere verdi in cui l’acqua è al centro della scena e prende vita nel paesaggio, strutture in grado di gestire le acque quando piove e al contempo, di rigenerare aree verdi rendendole attrattive nonché di garantire ai territori e alle popolazioni una maggiore sicurezza idraulica di fronte a temporali e precipitazioni intense e ravvicinate”.

“BrianzAcque ci accompagna oramai da anni, in qualità di main sposnsor, nel progetto di Ville Aperte in Brianza dando un contributo attivo con iniziative e proposte culturali inedite – ha commentato Luca Santambrogio, presidente della Provincia di Monza e Brianza -. Queste proposte ci aiutano a ridefinire i confini di ciò che consideriamo bellezza e patrimonio storico. Nel calendario della manifestazione si aprono moltissime Ville storiche con giardini spettacolari, testimonianza nei secoli di quell’idea di paesaggio che racconta tanto di un popolo, della sua identità e del suo modo di relazionarsi con l’ambiente. Mi piace pensare che il Parco dell’acqua possa diventare una evoluzione moderna di quel concetto di giardino progettato per essere fruito dalle persone, ma nel contempo diventare elemento del paesaggio, simbolo di questi nostri tempi che ci chiedono di fare i conti con i cambiamenti climatici e tutte le conseguenze che comportano. Questo Parco è un vero modello con funzionalità capaci di fare fronte alle emergenze ma essere contemporaneamente un luogo delle nostra Brianza bello da vivere”.

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