MILANO – Per promuovere nuovamente il riutilizzo del legno degli alberi abbattuti dal nubifragio dello scorso 25 luglio, nell’ottica dell’economia circolare, il Comune di Milano aprirà un avviso pubblico per la realizzazione di opere e manufatti da collocare nei parchi cittadini.
Con una delibera, la Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo del bando che verrà pubblicato sul sito del Comune e che sarà rivolto ad artisti, istituti scolastici, studi di architettura, artigiani, falegnamerie e associazioni che, a titolo gratuito, potranno proporre i progetti artistici e le relative collocazioni nelle aree individuate dall’Amministrazione: i giardini pubblici Montanelli, il giardino Belgioioso, parco Sempione, il parco della Martesana, parco Lambro, parco Forlanini, parco della Vettabia, parco Cascina Bianca, parco di Trenno, Monte Stella e parco delle Favole.
L’amministrazione si riserva la facoltà di valutare proposte di collocazioni alternative.
Il tema delle opere dovrà riguardare il rapporto tra uomo e natura con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le cittadine sulle tematiche ambientali e del cambiamento climatico.
Le proposte verranno valutate da un’apposita commissione sulla base della coerenza con il tema assegnato, della qualità progettuale e delle caratteristiche del manufatto, in termini di sicurezza e resistenza all’esposizione ad agenti atmosferici e fenomeni meteorologici.
“C’è un valore metaforico – la nascita di un’opera dalla morte di un albero – che per noi ha anche e soprattutto una forte valenza di concretezza – spiega l’assessore al Verde e Ambiente Elena Grandi -. Il giorno dopo il nubifragio, nelle ore immediatamente successive alla constatazione di quello che la città aveva subìto, abbiamo ragionato su come evitare di disperdere tutto quel legno. Abbiamo chiamato a raccolta enti, imprese, artigiani affinché gli alberi abbattuti dalla tempesta fossero trattati come una risorsa, non come un rifiuto da smaltire. Con questo bando vogliamo lasciare alla città, proprio nei parchi, un promemoria di quella notte e dare a tutti e tutte un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro, sull’impatto del cambiamento climatico per la nostra città. L’idea che dai nostri alberi abbattuti dal vento possa nascere un’opera d’arte, un oggetto di design, un oggetto di arredo urbano, è non solo consolatoria ma rappresenta uno stimolo a coltivare la memoria ”.