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Coldiretti: “Dopo l’inverno è già allarme siccità”

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 23 Mar 2025   Posted by Gualfrido Galimberti


L’inverno è appena finito ma la siccità stringe già d’assedio l’Italia con la situazione più grave ancora una volta nelle regioni del Sud, dalla Puglia alla Sicilia, dalla Sardegna alla Basilicata, rendendo sempre più urgente la realizzazione di un piano invasi, con un cambio di passo nelle politiche delle risorse idriche. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti diffuso in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra il 22 marzo.

La situazione più grave si registra in Puglia alle prese con una crisi idrica senza precedenti, con gli invasi del Tavoliere dove mancano 100 milioni di metri cubi di acqua rispetto allo scorso anno. Se lo scenario non muterà drasticamente con l’arrivo di piogge, non ci sarà acqua per irrigare i campi nell’estate 2025 e certamente si avranno ripercussioni gravi anche su quella potabile.

E’ allarme anche in Sardegna dove la situazione più critica – spiega Coldiretti – si registra nel Nord-Ovest, in particolare nella Nurra e nelle aree intorno ad Alghero, dove gli invasi hanno una capacità media inferiore al 44,8%. Qui il rischio concreto è che l’acqua venga destinata solo alle colture di pregio, mentre le altre coltivazioni rischiano di non ricevere risorse idriche sufficienti, con conseguenze pesantissime per gli agricoltori. Anche per gli allevatori, la situazione è critica: le scorte d’acqua potrebbero non essere sufficienti per garantire il fabbisogno degli animali nei prossimi mesi.

In Basilicata da settimane la coda d’inverno si sta rivelando particolarmente mite, tanto da aggravare la situazione degli invasi. Nel confronto con il 2024 il deficit idrico è risalito a quasi 100 milioni di metri cubi. In particolare la provincia di Potenza – continua Coldiretti – sta affrontando una grave carenza d’acqua che sta mettendo in ginocchio il settore agricolo locale. La situazione più grave si registra nel Lavellese, dove gli agricoltori sono bloccati ancora sulla possibilità di prenotare o meno le piantine di pomodoro da trapiantare. Nel Materano le precipitazioni invernali non sono state copiose quanto si sperava. La carenza di acqua lungo i corsi fluviali mette in allarme gli allevamenti animali. Alla luce di tutto ciò la Coldiretti della Basilicata ha ottenuto un tavolo permanente con le autorità regionali in cui si affronteranno le situazioni urgenti e contemporaneamente quelle di medio e lungo periodo, tenendo sotto controllo la situazione delle precipitazioni.

Nonostante le piogge invernali l’emergenza siccità continua anche in Sicilia- prosegue Coldiretti -, soprattutto nel versante orientale dellisola. Nel Trapanese la diga Garcia oggi può contare solo su 18 milioni di metri cubi: una quantità che senza ulteriori piogge potrà bastare fino al prossimo settembre. Male anche linvaso Arancio, fondamentale per lirrigazione delle olive da mensa: da qui al prossimo raccolto, serviranno almeno 10 milioni di metri cubi di acqua, mentre limpianto arriva oggi a circa otto milioni.

Il timore degli agricoltori è di vivere una nuova emergenza, peggiore di quella dello scorso anno con danni per 9 miliardi di euro nelle campagne italiane. Da qui l’urgenza di avviare un piano invasi per assicurare in maniera strutturale la disponibilità idrica e prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici.

Oggi l’acqua piovana va a finire nei 230mila chilometri di canali lungo il Paese e finisce nel mare. In questo modo perdiamo per sempre dell`acqua dolce, che invece potrebbe rivelarsi utile in momenti di siccità.

Coldiretti con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, ha elaborato un progetto per la realizzazione di un sistema di bacini di accumulo con sistema di pompaggio che consentirebbe di garantire riserve idriche nei periodi di siccità ma anche di limitare l’impatto sul terreno di piogge e acquazzoni sempre più violenti che accentuano la tendenza allo scorrimento dell’acqua nei canali asciutti.

L’obiettivo è raddoppiare la raccolta di acqua piovana garantendone la disponibilità per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, contribuendo anche alla regimazione delle piogge in eccesso e prevenendo il rischio di esondazioni. Fondamentale in tale ottica – conclude Coldiretti – il recupero degli invasi già presenti sul territorio attraverso un’opera di manutenzione.

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