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Autismo: a Cantù (Co) nasce la prima Community Farm lombarda

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 04 Apr 2022   Posted by Gualfrido Galimberti


CANTU’ – Per l’autismo anche una ‘community farm’, Cascina Cristina a Cantù (Como), collocata in un contesto rurale che favorirà l’abilitazione fondata sul modello della fattoria, secondo analoghe esperienze estere e italiane.

Cascina Cristina è un progetto di Abilitiamo onlus, associazione nata nel 2017 da familiari di persone con disturbi dello spettro autistico. La struttura è integrata con il territorio urbano di Fecchio (località di Cantù) e si trova di fronte alla parrocchia di San Carlo e all’annesso oratorio.

In occasione dell’open day organizzato in occasione dell’imminente termine dei lavori di restauro conservativo di Cascina Cristina sono intervenuti Alessandra Locatelli, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia e Fabrizio Turba, sottosegretario con delega ai Rapporti con il Consiglio regionale.

“Si tratta di un bellissimo progetto – ha dichiarato l’assessore – finanziato da Regione Lombardia insieme a Fondazione Cariplo. Sarà ultimato a breve e vedrà nascere la prima comunità abitativa sul modello della ‘community farm’. Ovvero una realtà per la presa in carico di giovani e adulti con disturbi dello spettro autistico. In particolare nel territorio dell’Insubria e della Brianza. La struttura, destinata a diventare un punto di riferimento per il territorio Comasco, è quasi pronta ad accogliere 14 adulti autistici a media e alta complessità e a ospitare anche un centro diurno dove 15 persone potranno svolgere attività lavorative, ricreative e sportive. Al suo interno troverà spazio anche uno sportello psicologico per dare supporto alle famiglie e un centro per formazione specializzata per operatori del settore”.

“Questa struttura – ha sottolineato Turba – è uno straordinario esempio di inclusione sociale e di promozione dell’autonomia, due aspetti importantissimi per il miglioramento della qualità di vita delle persone con autismo. Regione Lombardia è orgogliosa di avere sul proprio territorio progetti di questo tipo, che sono esattamente quello di cui abbiamo bisogno. E che servono a garantire un futuro migliore alle persone che soffrono di questi disturbi e alle loro famiglie”.

“L’auspicio – ha continuato il sottosegretario – è che in futuro modelli come questo possano essere replicati anche altrove. L’istituzione regionale non farà mai mancare il proprio sostegno a realtà come questa. Per questo, quindi, continuerà a lavorare a fianco delle associazioni e delle famiglie per realizzare progetti di vera inclusione”.

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