LISSONE – Il 7 aprile alle 21, a Palazzo Terragni (piazza Libertà), è in programma un importante incontro sul tema: “La normativa antiriciclaggio e la rete di prevenzione dei comuni della Brianza” rivolta ai consiglieri comunali e provinciali e ai sindaci della Brianza e a tutti i cittadini sugli adempimenti previsti per le amministrazioni comunali e provinciali dal decreto legislativo 231 del 21 novembre 2007 e successivi. Una iniziativa organizzata da Vivi Lissone con la Rete Civica Brianza.
Le amministrazioni pubbliche, gli enti pubblici nazionali, le società partecipate e le controllate hanno l’obbligo di comunicare all’Unità di informazione finanziaria (UIF) della Banca d’Italia i loro sospetti sulle operazioni economiche che li coinvolgono.
Per esempio, durante una gara d’appalto o nella valutazione di una licenza, un dipendente pubblico potrebbe notare che la società ha la sua sede in Paesi considerati a rischio perché non consentono l’identificazione dei proprietari e dei controllori. Un’attività di prevenzione che torna utile anche per intercettare a livello locale possibili infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale.
A spiegare quali sono gli obblighi delle amministrazioni pubbliche ci sarà un relatore d’eccellenza: il direttore dell’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, Claudio Clemente.
Considerato il bassissimo numero di segnalazioni da parte dei comuni (nel corso del 2020, a fronte di oltre 113mila operazioni segnalate alla UIF quelle delle amministrazioni sono solo 4!) l’Unità di informazione finanziaria da tempo cerca di instaurare delle collaborazioni con i comuni per intercettare, a livello locale, possibili infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale o rischi di distrazione di fondi pubblici.
“Questa iniziativa – commentano Giovanni Angioletti di Vivi Lissone e Giorgio Garofalo, consigliere provinciale e coordinatore della Rete Civica Brianza – è una straordinaria occasione di formazione sulla normativa antiriciclaggio per tutti gli amministratori che siedono nei consigli comunali e in quello provinciale, ma rappresenta anche l’opportunità per tutti i cittadini interessati a confrontarsi con i propri rappresentanti su temi importanti: le amministrazioni pubbliche devono essere messe nelle condizioni di prevenire e controllare i flussi finanziari, così che l’intera comunità possa trarne vantaggio in un’ottica di bene comune e oculata gestione delle risorse pubbliche. L’intuizione di ‘seguire i soldi’ che fu di Giovanni Falcone è una lezione più che mai valida oggi”.