ALBIATE – Un martedì, all’apparenza un giorno feriale come tanti altri, qui ad Albiate assume un significato del tutto particolare: domani, 13 agosto, si celebra la giornata clou della Sagra di San Fermo. Un appuntamento noto a livello regionale e che ha una caratteristica che lo rende davvero unico: la sagra, quest’anno, è giunta all’edizione numero 415. Era infatti il 1609 quando, per la prima volta, era stata proposta alla collettività. E, fin da subito, si era caratterizzata per i due aspetti che la contraddistinguono ancora oggi: quello religioso e quello della festa tipicamente agreste. La parte religiosa, che gli storici hanno cercato più volte di ricostruire nel corso degli anni, fa riferimento all’arrivo delle reliquie dei santi Fermo e Rustico. Il primo, in particolare, particolarmente caro alla civiltà contadina a cui viene spesso associato. Non è certo un caso se Alessandro Manzoni, che nella vita si dichiarava agricoltore (in modo particolare era dedito alla viticoltura nell’imponente tenuta di Brusuglio, ora Cormano), avesse deciso di dare il nome Fermo al protagonista del romanzo che gli ha riservato un posto nella storia della letteratura. Fermo da molti era definito “il contadino del cielo” perché, secondo la leggenda, transitando da Parma in un periodo di carestia e di siccità, si era fermato per seminare i campi, ottenendo un raccolto rigoglioso e attingendo acqua in quantità dal pozzo per sfamare persone e animali.
E anche gli animali saranno ancora una volta protagonisti della giornata perché, come accade dal 1609, anche domani è in programma la rassegna zootecnica. Una delle poche di grande richiamo a livello brianzolo. Sarà ancora una volta in Villa Campello dalle 8 alle 15. Alle 10, a testimonianza dell’importanza attribuita alla manifestazione, l’inaugurazione ufficiale con l’intervento della neo sindaca Vanessa Gallo, di Carlo Basilio Bonizzi (segretario della “Casa dell’agricoltura”), del parroco don Renato Aldeghi e di Sergio Sala (presidente dell’associazione “Amici di San Fermo”). Alle 15.30, invece, un momento spettacolare per tutti: la gimkana western, ovvero l’esibizione di cavalli su percorso a ostacoli a cura di “Lucky Ranch Deda Elena”.
All’interno della storicità dell’evento si celebra anche un anniversario importante: i 25 anni dell’associazione “Amici di San Fermo”. Grazie all’intuizione dei sindaci Leonardo Longoni e Filippo Viganò era stata infatti costituita questa realtà per dare continuità alla storica manifestazione. Non solo: slegando la sagra dalle competenze comunali, è stato possibile dare ulteriore slancio, promuovere i valori della manifestazione, arricchirla di studi e di significati culturali. Una realtà che, appena termina una edizione della sagra, è subito all’opera per organizzare quella successiva.
Intanto, però, quest’anno la sorpresa a tutti i cittadini l’ha riservata il sindaco che, riconoscendo il valore storico, religioso e culturale del martire San Fermo, ha desiderato condividere con il pubblico e i fedeli la copia inedita del libro “Atti eroici dell’invitto e glorioso martire San Fermo, Nobile cittadino di Bergamo”, opera del Padre Luca Pelizzari edito a Piacenza per Giacomo Ardizzoni, stampatore camerale nel 1629.
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Luglio 11, 2024