MONZA – “La Tari che pagano i monzesi è la più alta della Brianza e il dato è inconfutabile confrontando le delibere di approvazione per i principali Comuni brianzoli. Dato che la Tari che pagano i monzesi è di gran lunga superiore a quella degli altri Comuni è evidente che il motivo è da attribuire al contratto di igiene urbana che è appaltato alla Sangalli e più in generale dell’incapacità della politica monzese a risparmiare sulla voce di spesa maggiore per il Comune. D’altronde che il contratto vigente, sia oltremodo vantaggioso per la ditta Sangalli è testimoniato dalla gestione commissariale disposta da Anac”. E’ l’atto di accusa di Marco Fumagalli, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.
“La responsabilità di questa situazione – afferma il consigliere pentastellato – è in primo luogo della Giunta Scanagatti che anziché risolvere il contratto con la Sangalli lo ha prorogato e transato per quattro soldi, e della Giunta Allevi che ha proseguito sulla strada tracciata dal suo predecessore per il mantenimento del contratto con Sangalli e una gara che prevedibilmente si sarebbe trasformata in un pantano. Stupiscono quindi le parole dell’Assessore Sassoli che tende a negare che Monza abbia un costo per abitante di quasi il 45 per cento maggiore della media degli altri Comuni brianzoli. Evidentemente l’assessore non ha studiato la documentazione. E i risultati si vedono: e soprattutto li sentono i monzesi e le loro tasche. Comunque qualora non fossero chiari i dati e le modalità di gestione sono disponibile al confronto. In particolare per arrivare alla revoca della gara indetta e procedere con la creazione di una società pubblica che possa portare una riduzione della Tari di quasi il 50 per cento”.
“Mi auguro che i monzesi si sveglino – conclude Fumagalli – e facciano sentire la loro voce per una Tari più equa. Un contratto di appalto eccessivamente oneroso come quello attualmente in essere non è solo un danno economico per i monzesi ma un rischio per la tenuta politico sociale dell’intera brianza”.