SEREGNO – “L’intervento ad adiuvandum di Bea (Brianza Energia Ambiente SpA) a sostegno dei ricorrenti contro l’operazione Aeb-A2A, ha smascherato il sindaco Alberto Rossi, la sua amministrazione la presidente Loredana Bracchitta (nominata dal sindaco) dalla loro presunta noncuranza del rispetto delle procedure per quanto riguarda un’operazione storica per il Comune di Seregno”. Stefano Casiraghi, consigliere comunale delle Lega, non rinuncia a fare alcune sottolineature dopo il ricorso al Consiglio di Stato presentato da Bea contro l’aggregazione industriale del gruppo seregnese.
“In particolare – spiega Casiraghi – si evidenzia la parte in cui viene citata la risposta di Aeb alla proposta di acquisizione di Gelsia Ambiente del 2019, ovvero che non risultava possibile neppure prendere in considerazione l’ipotesi della stessa formulata per la necessità di rispettare i principi di evidenza pubblica. Mi chiedo come sia possibile dare una risposta del genere in forma scritta e poi fare un’aggregazione con A2A senza una procedura di evidenza pubblica, quindi presumo, violando i principi di evidenza pubblica, perché dal Comune di Seregno, con A2A, non è stata fatta nemmeno una semplice manifestazione d’interesse che giustificasse tutto ciò. Questo non lo dice il sottoscritto, collego semplicemente il pensiero del sindaco e della sua Ppresidente e il modus operandi di entrambi invece riguardo le modalità con cui è stata portata avanti l’aggregazione con A2A. L’arroganza del sindaco in riferimento al ricorso è aberrante, preoccupante, che lascia senza parole, ma a quale titolo ha giudicato l’offerta inaccettabile, inopportuna e offensiva? Bea è partecipata dalla Provincia, dai Comuni, di schieramenti politici anche di centrosinistra, e il sindaco utilizza questi termini al limite della carica che ricopre, proprio quando poi viene fatta un’aggregazione con A2A senza una procedura ad evidenza pubblica e con affidamenti per la scelta degli advisor a ridosso delle festività natalizie?”.
Casiraghi tira anche le somme: “Ci troviamo in questa situazione di incertezza semplicemente per l’inadeguatezza del sindaco Rossi, che a marzo 2019 apre un avviso per la presentazione delle candidature in Aeb, nell’aprile 2019 riapre i termini per la presentazione delle candidature femminili e si presenta l’avvocato Bracchitta membro del Cda di Milano Metropolitana che viene poi scelta e nominata dal sindaco, nel lLuglio 2019 revoca in anticipo di un anno e mezzo i membri del Cda messi dalla precedente amministrazione. Infine nell’aprile 2020 il sindaco convoca il consiglio comunale per trattare il punto sull’aggregazione con A2A, senza una manifestazione di interesse, senza una due diligence messa a disposizione dei consiglieri comunali, con il consulente del tribunale che nel momento in cui ha fatto la perizia giurata ha dichiarato che l’operazione poteva essere congrua ma in quel preciso momento non aveva a disposizione ancora la due diligence, con affidamenti agli advisor tutti spezzettati e talvolta fatti durante le festività natalizie, il Pdr in montagna a Bergamo quando noi abbiamo ceduto il nostro, Brianza 2, il più redditizio della Lombardia, in cambio dell’illuminazione pubblica di A2A sul territorio di Milano. Non mi permetto di giudicare niente e nessuno perché non è il mio lavoro, ma se tutto questo è giusto, alzo le mani, e tolgo il cappello davanti al sindaco. Ma se l’amministrazione di centrodestra avesse agito in questo modo, non immagino questa maggioranza cosa avrebbe detto se fosse stata all’opposizione”.
Sottolineando gli 800 mila euro in consulenze spesi per arrivare all’aggregazione industriale, Casiraghi chiede giustizia: “E’ ora che venga fatta chiarezza da chi ha le competenze per farlo su questa operazione, e ripeto intendiamo sulle procedure utilizzate da questa amministrazione. Non permetteremo che la richiesta di rispetto delle procedure, venga strumentalizzata dal sindaco al contrario facendo credere che noi siamo contro il bene della città e di Aeb”.