Imperatrice d’Austria, Regina apostolica d’Ungheria, Regina di Boemia e di Croazia. Semplifichiamo: Sissi. Per noi è celebre così questa donna assassinata a Ginevra il 10 settembre 1898. Il suo diminutivo è molto più semplice del nome (Elisabeth Amalie Eugenie) ed è così che tutti la conosciamo anche grazie ai più celebri film e agli sceneggiati visti in televisione.
Un po’ complicato descrivere tutti gli intrecci familiari e reali. Accontentiamoci di sapere che è figlia del duca Massimiliano Giuseppe di Baviera e di Ludovica di Baviera (a sua volta figlia di quello che diventerà il re Massimiliano I Giuseppe di Baviera) del ramo dei Wittelsbach. Cugina dei Massimiliano II re di Baviera, genitore di quel Ludwig che tutti conosciamo per i castelli edificati.
Le abitudini della famiglia influiscono molto sul carattere di Sissi. O, meglio, le inclinazioni della madre. Perché con il padre quasi sempre assente, pur essendo di rango nobiliare si occupa direttamente dell’educazione dei figli. Persona semplice lei, così per la stessa caratteristica si distinguerà anche Sissi.
Il suo futuro subisce una svolta nel 1853. E’ il giorno del fatidico incontro tra due famiglie perché la mamma Ludovica e la zia vorrebbero fare sposare la sorella maggiore Elena con il cugino Francesco Giuseppe. Et voilà, quest’ultimo rimane folgorato non dalla sposa designata, bensì da Sissi. Due i problemi da superare: il primo quello del Papa perché due cugini possano sposarsi (ma di fronte al potere della famiglia il sì è ovviamente scontato). Il secondo problema, invece, è l’istruzione di Sissi. Certamente non pari a quella di Francesco Giuseppe. Mentre oggi si fa il corso fidanzati, lei viene sottoposta a corsi di lingue (le principali parlate in Europa in quel momento), e di storia. Il 24 aprile di quell’anno, finalmente, il matrimonio con l’Imperatore a Vienna.
Facile immaginare come possa essere sconvolta una ragazza semplice da un camio di vita così radicale. Fatica ad abituarsi alla vita di corte, al protocollo. Si ammala presto a causa di problemi di natura psichica. Tuttavia 11 mesi dopo il matrimonio ecco la prima figlia, si chiamerà Sofia come la nonna. Altri 15 mesi ed ecco un altro fiocco rosa, stavolta è per Gisella. Capisce tuttavia che non sta esercitando il ruolo di madre e, forse, nemmeno quello di moglie: sono i viaggi di Stato a offrirle l’occasione per stare un po’ vicino a Francesco Giuseppe. E’ lei, tuttavia, a ottenere indirettamente almeno il rispetto dei cittadini. Lui piace solo alla gente germanica, non alle altre popolazioni sottomesse. Nessuna protesta quando c’è lei: la rispettano, qualcuno la adora anche, la vogliono vedere.
Purtroppo durante un viaggio in Ungheria la piccola Sofia si ammala e muore. Sissi cade in uno stato di depressione, sentendosi colpevole dell’accaduto perché è stata lei a volere anche la compagnia della figlia. Nel 1858 il terzo parto: l’arciduca Rodolfo, l’erede dell’Imperatore.
E’ un lieto evento che anticipa un anno difficile: nel 1859 l’Austria è sotto scacco e in battaglia rimedia severe sconfitte, la più severa quella di Magenta che obbliga Francesco Giuseppe ad arrivare per comandare personalmente il suo esercito. Tentativo disperato e inutile. Gli austriaci vengono sconfitti anche a Solferino. Situazione drammatica: da una parte gli austriaci che chiedono che Francesco Giuseppe si faccia da parte a beneficio del fratello, dall’altra una situazione pesante da fronteggiare tra battaglie e feriti in quantità. Gli ospedali non sono sufficienti per contenerli, è Sissi che decide di allestire un nuovo ospedale militare nel castello di Laxenburg. La parola fine arriva solo con l’armistizio di Villafranca: l’Austria rinuncia alla Lombardia.
Finita la crisi bellica, inizia quella familiare. Forse qualche tradimento da parte di Francesco Giuseppe, di sicuro l’invadenza della suocera Sofia, inducono Sissi a prendere le distanze. Sullo sfondo sempre quei problemi di salute, che la portano ad allontanarsi dalla corte per curarsi.
Diventata Regina d’Ungheria nel 1867 e di nuovo mamma nel 1868, attraverserà un periodo duro tra il 1886 (morte del cugino Re Ludwig di Baviera a cui è molto legata), il 1888 (morte del padre), e soprattutto il 1889 quando suo figlio Rodolfo, l’erede al trono, commette un omicidio suicidio: ammazza l’amante e si toglie la vita. Sono episodi che spingono Sissi ad abbandonare sempre di più la vita pubblica e a rinchiudersi tra le mura di corte. Nel 1898, però, mentre in gran segreto va a Ginevra, viene assassinata dall’anarchico italiano Luigi Lucheni: un colpo di pugnale al petto, giustificato con una sola frase: “Io amo gli operai e voglio la morte dei ricchi”.
Forse non sa che proprio lei è stata la donna di corte più a disagio per la disuguaglianza sociale con i suoi sudditi. La sua semplicità, la sua attenzione per gli altri, sarà ritrovata decenni dopo in un’altra donna entrata a far parte di una famiglia reale: lady Diana Spencer. Altra epoca, altra storia, anche quella finita in tragedia.