Chiave di svolta per la risoluzione dei tempi d’attesa è quella della creazione di un vero Centro Unificato di Prenotazione e l’introduzione di un sistema che premia e penalizza (anche con la revoca della convenzione) le aziende sanitarie in tema di tempi d’attesa. Ne è certo Michele Usuelli (consigliere regionale del Gruppo +Europa con Emma Bonino), che oltre a rivestire un ruolo politico conosce profondamente il mondo della sanità lombarda (è medico nel reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale della Mangiagalli).
“Non esiste un metodo per cui tutti i pazienti escano dalla struttura sanitaria con l’appuntamento già fissato e i problemi si verificano in sede di prenotazione, spingendo inevitabilmente verso la libera professione”, spiega. Partendo dal presupposto che essendo gli ospedali aziende è naturale che si crei una competizione. Fondamentale a questo punto l’intervento di una politica sanitaria che unifichi il sistema a vantaggio del paziente.
“Il Centro Unificato di Prenotazione resta un miraggio – prosegue – Ogni ospedale utilizza un sistema operativo diverso e nessun ospedale fornisce al Call Center Regionale tutte le agende di prenotazione, mantenendo propri canali di prenotazione, soprattutto per le prestazioni più remunerate. Le risorse non sono integrate: nessun operatore ha visione di tutta l’offerta”.
Al paziente non viene fornita una reale agenda. “Ciò viola equità di accesso, universalità nell’applicazione delle norme, trasparenza nell’accesso ai servizi – precisa il consigliere della lista Bonino – Il Cup non è in grado di controllare le prenotazioni multiple, il fenomeno delle “agende ombra””. Usuelli inoltre avanza serie perplessità anche sulla riforma sanitaria con la presa in carico del paziente cronico, riforma approvata dalla Giunta Maroni.
“Secondo i criteri di inclusione prescelti riguarderebbe addirittura 3,5 milioni di lombardi – aggiunge – Questo comporta un’ulteriore frammentazione delle agende di prenotazione e potrebbe avere un impatto negativo sui tempi di attesa”.
Il consigliere Michele Usuelli, propone una soluzione per un ulteriori rispetto e abbassamento dei tempi d’attesa. “Creare un sistema che premia e che penalizza le aziende, prevedendo l’obbligo di adeguamento: pena la revoca della convenzione con il sistema sanitario nazionale e con una valutazione dei direttori generali che tenga in considerazione la gestione delle liste di attesa – conclude – Mi auguro si possa aprire un confronto pubblico, nel merito, con medici, personale del Cup e associazioni dei malati”.
B. Api