L’uomo dal gran cuore, il presentatore con il sorriso e la battuta pronta, il personaggio televisivo che vive rispettando gli altri e che non cerca i riflettori. La commozione suscitata in tutta Italia il giorno della sua morte, nel marzo di un anno fa, la dice lunga su ciò che le persone comuni e i colleghi pensavano di Fabrizio Frizzi. Nato a Roma il 5 febbraio 1958, è stato uno degli showmen più amati oltre che uno dei principali volti della Rai.
Lo spettacolo è nel suo destino fin dalla nascita. Il papà è un distributore cinematografico. Il fratello Fabio diventerà un noto musicista. Lui, Fabrizio, deciderà di utilizzare lo strumento più naturale che abbiamo: la voce. La sua gavetta parte dalla radio e dai programmi televisivi per ragazzi.
Il suo modo gentile e la sua spontaneità sono la chiave del suo successo e il suo migliore trampolino di lancio. Presto dai programmi minori Frizzi sarà catapultato in prima serata. Se la caverà in modo più che egregio, con trent’anni di successi. Da “I fatti vostri” a “Scommettiamo che…?” oppure “Luna Park”. Tante le soddisfazioni personali ricevute.
Nel silenzio, però, le soddisfazioni le regala anche lui. Uomo di successo, affermato, in una posizione che altri avrebbero utilizzato per guardare tutti dall’alto, con la massima discrezione nel 2000 decide di donare il midollo osseo a una ragazza di Erice, del trapanese, che nemmeno conosce. Le salverà la vita. Il Comune siciliano gli conferirà la cittadinanza onoraria.
Chi tanto dà, tanto riceve: il giorno in cui verrà allestita la camera ardente nella sede della Rai, saranno 10 mila le persone che trascorreranno ore in coda per rendergli omaggio e dedicargli una preghiera. Sconosciuti, in gran parte, anche loro. Ma con le lacrime agli occhi per la perdita del caro amico del piccolo schermo.