Grande talento, voce inconfondibile, volto popolare, ma anche persona tremendamente fragile. Whitney Houston, scomparsa tragicamente l’11 febbraio 2012, avrà comunque per sempre un posto tra i grandi della musica.
Quel posto se lo conquista lei. In pochissimo tempo passerà dal coro gospel della sua parrocchia al successo mondiale. Impossibile non notarla: non solo per quel fisico da modella che la farà comparire sulle copertine più importanti di tutti gli Stati Uniti. Soprattutto per la voce: quando prende il microfono in mano incanta tutti. Primi approcci come vocalista di cantanti famosi, poi nel 1985 decide di incidere un album. Dire che è un trionfo significa sminuire il risultato: balza già nella settimana d’esordio in testa alla classifica Usa e vi rimane per 14 settimane consecutive. Un dato dà la dimensione del suo esordio: quell’album venderà 29 milioni di copie. Mai nessuno all’esordio è stato capace di così tanto. Due anni dopo, nel 1987, impressiona dal vivo anche tutta l’Italia: Pippo Baudo la chiama al Festival di Sanremo e canta “All at once”. La platea del teatro Ariston si alza in piedi per una incredibile ovazione chiedendo il bis a gran voce. Anche questo non era mai accaduto nella lunga storia del festival.
La carriera prosegue a gonfie vele tra incetta di premi e record. Uno la rende a tutt’oggi unica: è la sola artista che ha piazzato sette singoli consecutivi in testa alla classifica statunitense. I Beatles si sono fermati a cinque.
Purtroppo accanto alla vita artistica c’è anche quella, più devastante, della famiglia. Fatta di pestaggi da parte del marito Bobby Brown, l’uomo che la introduce al consumo di droga. Non le distruggerà soltanto la carriera, con contratti sempre più rifiutati dai discografici e un declino evidente quanto inesorabile, ma anche la vita.
La morte l’11 febbraio 2012 all’età di 48 anni. Trovata morta nella suite dell’albergo, sott’acqua, nella vasca da bagno. Gli esami tossicologici rivelano l’assunzione di stupefacenti, più tardi si penserà a una morte tuttavia dovuta a infarto per il consumo dei farmaci. Una risposta certa non arriverà mai. Nessun dubbio sul fatto che rimarrà sempre nei ricordi di chi l’ha sentita. Voce e talento rimangono al di là di ogni episodio negativo e la rendono definitivamente immortale.