SEREGNO – Aveva promesso che avrebbe fatto ripartire l’amministrazione della città ascoltando chi la vive quotidianamente. Il sindaco Alberto Rossi, pazientemente, si è accomodato nel suo ufficio per ricevere i cittadini, uno dopo l’altro, senza alcun filtro. Alla fine di un anno di attività, ecco tirata la riga con i primi dati: dal giorno della sua elezione fino a questa pausa estiva, sono ben 582 le persone incontrate.
“Il bilancio di questo esperimento mi lascia completamente soddisfatto – afferma Rossi – la scelta è stata quella di spalancare la porta del municipio per far sì che i cittadini potessero venire liberamente senza la necessità di fissare alcun appuntamento. A questi 582 dovrei poi aggiungere gli incontri organizzati, ma ritengo che sia un numero già eloquente per dimostrare l’attenzione dedicata ai seregnesi”.
Rossi l’aveva detto fin dal suo insediamento, a dire il vero anche dalla campagna elettorale, che avrebbe messo la persona al centro della sua azione amministrativa. E, in piena coerenza, atteggiamento da confermare anche attraverso l’ascolto.
“Il numero delle persone ricevute – spiega Rossi – mostra la necessità che si sentiva di questo spazio di ascolto personale. Un momento non sempre semplice e mai scontato, un confronto costante con le realtà dei nostri cittadini e che fa bene prima di tutto a me, ricordandomi l’importanza e il bello del mio lavoro di sindaco”.
Già al giro di boa, dopo il primo semestre, si era capito che il dato era rilevante: entro dicembre il primo cittadino aveva già ricevuto 332 persone. Altre 196 sono state accolte nel secondo semestre. Un calo solo in parte dovuto al caso. Nel secondo semestre, infatti, l’inaugurazione del portale delle segnalazioni, che ha ricevuto un gran numero di messaggi e ha dato prova di efficacia rispondendo alla quasi totalità delle richieste, ha contribuito a ridurre il numero di coloro che si recavano a Palazzo Landriani Caponaghi per parlare delle buche e della manutenzione del territorio.
Percentualmente sono pertanto aumentati i colloqui di carattere sociale, dal problema economico e lavorativo a quello dell’emergenza casa.
“La vera emergenza – ha sempre dichiarato il sindaco – è aprire o riaprire un canale di dialogo tra cittadini e amministrazione e ridare fiducia alla politica, ricostruendo un tessuto sociale che in questi anni si è sfilacciato. Lo possiamo fare con il contributo dei cittadini, ma anche con cose concrete. Come riparare una buca o riaprire un parco”. Lui per 582 volte ha spalancato la porta dell’ufficio, accettando critiche, consigli. Molti cittadini lo hanno utilizzato anche come confessore. Educatamente non si è sottratto al ruolo. In tanti hanno apprezzato la sua disponibilità e la sua capacità di abbattere le distanze.