SEREGNO – Prima la polemica esplosa a livello cittadino, poi quella in Consiglio comunale: a dividere maggioranza e opposizione, nella seduta di giovedì sera, l’apertura del centro culturale islamico in via Milano negli spazi della ex Pirelli.
A gettare acqua sul fuoco il sindaco Alberto Rossi, che ha voluto ribadire la sua fermezza: “Quell’edificio non può essere usato come centro culturale. Al di là delle polemiche, partite anche inevitabilmente, qui il tema centrale non è quello di essere a favore o contro un centro islamico. La questione è diversa. Il tema centrale è di legalità e rispetto delle regole. Dal punto di vista urbanistico quello spazio privato era già stato trattato in Consiglio comunale con una interpellanza. E avevamo evidenziato che la destinazione urbanistica è quella di laboratorio artigianale. Quindi diciamo no al centro culturale, così come a qualsiasi occasione d’incontro o spazio per riunioni, indipendentemente dalle persone e dai motivi. Interverremo di conseguenza. Le regole vanno rispettate. Abbiamo consegnato tramite Polizia una lettera all’associazione e al suo presidente, cittadino italiano, e alle autorità spiegando tutte queste cose. Provo però dispiacere quando vedo soffiare sul fuoco per fare speculazione politica”.
L’affermazione ha parecchio indispettito l’opposizione. “Dire speculazione politica – ha affermato Maria Gabriella Cadorin, consigliere della Lega – è un insulto a ciò che sta realmente succedendo. Fin dalla campagna elettorale avevamo avuto il sentore dell’apertura di un centro simile. Mi fa piacere che il sindaco abbia preso le distanze rispetto all’apertura. Ma è sufficiente basandosi sulla destinazione urbanistica? Voi non state monitorando un bel niente. Non vi siete neanche accorti che si sono dati da soli un numero civico apponendo il 3 sul loro cancello”.
A rincarare la dose ci ha pensato Ilaria Anna Cerqua, capogruppo di Forza Italia: “E’ la stessa associazione con cui il sindaco ha fatto la chiusura del Ramadan. Sul loro sito ci sono le foto del sindaco che distribuisce i tovaglioli il 4 giugno. C’è anche una foto del 29 maggio 2018 in cui si parla di scuola di arabo: è uno sbaglio? In questi mesi cos’è successo lì? Quanti controlli sono stati fatti? O non c’è stata chiarezza, o hanno recepito loro messaggi di chissà che tipo… e durante il Ramadan non hanno detto nulla al sindaco e hanno fatto finta di niente?”.
Rossi ha voluto rassicurare tutti i presenti, sottolineando che il Comune da mesi effettua controlli. Mai ravvisate irregolarità fino alla diffusione del volantino. Ha aggiunto che la situazione non è sanabile e che i responsabili non se la caveranno con una semplice multa. Una delle maggiori conseguenze, però, l’ha indicata Stefano Silva (Pd), che pur si è dichiarato favorevole all’integrazione: “L’amministrazione sia rigida, ma faccia capire che serve il rispetto delle regole. Queste persone hanno perso credibilità nei confronti della città di Seregno. Sarà difficile nei prossimi mesi sedersi attorno a un tavolo con loro”.