SEREGNO – Prima il blitz delle forze dell’ordine, poi tutti seduti attorno al tavolo per discutere del tema più caldo del momento nella vita seregnese: il centro culturale islamico e l’utilizzo dell’immobile di via Milano negli spazi della ex Pirelli.
Proprio sabato sera Edoardo Trezzi e Maria Gabriella Cadorin hanno spiegato di essere stati avvicinati da alcuni musulmani che chiedevano informazioni per poter raggiungere la moschea di corso Milano. E aggiungevano di aver visto all’interno della struttura decine di persone di ogni età, tanto da avere avuto la sensazione di poterlo assimilare a un “oratorio”, così come viene tradizionalmente inteso nella nostra cultura occidentale.
Il sindaco Alberto Rossi, intervenuto anch’egli nella serata di sabato, ha però avuto molto da ridire su questa versione: “Non abbiamo assolutamente le prove che l’attività esercitata all’interno dei locali sia quella della preghiera. Sarei cauto nell’utilizzare il termine di ‘moschea’. Vero è che abbiamo riscontrato un ritrovo di persone in un edificio che ha come destinazione urbanistica quella di area artigianale o produttiva. Avevo già dichiarato che lì riunioni non sono consentite, di nessun tipo, non perché si tratta di Islam, non recedo di un solo passo. Faremo rispettare le regole”.
Proprio per definire la strategia il primo cittadino mercoledì ha partecipato al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza dedicato esclusivamente al territorio di Seregno. Presenti, insieme a lui, anche il Prefetto Patrizia Palmisani, il Questore Davide Sinigaglia e i comandanti provinciali delle altre forze dell’ordine.
“Tutti d’accordo – racconta Rossi – sull’opportunità di continuare a monitorare la situazione. Noi, con la Polizia locale, lo abbiamo fatto anche martedì. Nell’incontro è emerso che a oggi la situazione non pare destare significative preoccupazioni riguardo all’ordine pubblico, ma certamente la guardia rimane alta”.
Il sindaco non risparmia una critica alla Lega: “L’azione propagandistica ha appesantito il contesto e sta creando una campagna di mistificazione riguardo alla realtà degli avvenimenti. Noi a metà settembre abbiamo recapitato all’associazione una diffida ad un utilizzo dei luoghi difforme da quello previsto dalle normative. Ora come devo tenere nella massima considerazione le esigenze delle forze dell’ordine, senza accavallamenti e pressioni improprie e controproducenti. Spero, nell’interesse generale, di non dovere ritornare ancora sull’argomento”.