“Ringraziamo il direttore di Rfi per non averci fornito cifre precise ma soprattutto per averci fatto intendere come i disagi che quotidianamente i nostri pendolari vivono siano da imputarsi, presumibilmente, all’imperscrutabile volontà del Padreterno”. Così Andrea Monti, vice capogruppo della Lega e vice Presidente della Commissione Trasporti e Infrastrutture di Regione Lombardia a seguito dell’audizione di ieri al Pirellone.
“Di certo – prosegue Monti – non possiamo affatto dirci soddisfatti per l’esito dell’incontro. Il direttore di Rfi non ha praticamente fornito alcuna risposta puntuale sui dubbi espressi dai commissari, relativi in particolare alle numerose criticità della rete sul territorio lombardo. Oltre alla cifra di 14 miliardi di investimenti, di cui per altro sentiamo parlare da un bel pezzo senza però vedere benefici concreti, non sono stati dati altri numeri. Se non quello riguardante le responsabilità sui ritardi e le soppressioni delle corse che l’azienda si attribuirebbe, ovvero fra il 25 e il 30% sul totale. In effetti non comprendiamo a pieno questa sorta di ‘moto oscillatorio’, ma soprattutto ci chiediamo a chi si debba imputare la restante parte dei problemi, che guarda caso però riguardano nell’80% dei casi proprio la rete. La domanda è rimasta priva di una risposta precisa. Si è parlato di ‘eventi esterni’ quali trombe d’aria, alluvioni, uragani e addirittura suicidi, ma viene da sé che tutto questo non può essere sufficiente a spiegare disagi quotidiani”.
“Considerato l’esito deludente dell’incontro e tenuto conto inoltre della grande discrepanza tra quanto affermato da Trenord in passato e quanto (non) esposto dal gestore della rete – conclude Monti -, ho voluto chiedere ufficialmente che alla prossima audizione partecipino sia l’azienda del trasporto ferroviario lombardo che Rfi. Confidiamo infine che la controllata di Ferrovie dello Stato la prossima volta ci faccia almeno la cortesia di portare all’attenzione del Pirellone dati e numeri un po’ più concreti”.