SEREGNO – Ha appreso subito nella prima mattinata, come tanti brianzoli, dell’operazione “Freccia” contro la ‘ndrangheta. Quella che, con un grande spiegamento di forze, ha portato nuovamente i Carabinieri in azione a Seregno con l’elicottero per l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare. Per il sindaco Alberto Rossi e per molti seregnesi non è stato difficile ripensare a quel 26 settembre 2017 in cui, con operazione analoga, si era posto fine all’esperienza amministrativa dell’allora sindaco Edoardo Mazza.
“L’operazione Freccia suscita emozioni contrastanti e complementari – commenta Rossi a freddo, dopo aver cercato di avere tra le mani qualche dettaglio in più -. Da un lato non provo grande soddisfazione per il segnale di reazione e vitalità dello Stato e delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata: a questo proposito, esprimo complimenti e ringraziamenti ai magistrati e alle forze di polizia per il lavoro svolto ed assicuro la vicinanza e la collaborazione del Comune di Seregno in ogni frangente in cui sarà necessario”.
Il primo cittadino – tuttavia – non nasconde anche i timori: “Mi vedo costretto a esprimere preoccupazione perché ancora una volta dobbiamo constatare come la criminalità organizzata ed il metodo mafioso sono una realtà con cui conviviamo gomito a gomito. La città di Seregno, ancora una volta, guadagna l’attenzione delle cronache per l’accostamento con la “Locale” della ‘Ndrangheta. E’ qualcosa di cui non siamo ovviamente felici, ma da cui vogliamo smarcarci non solo nell’accostamento ma soprattutto nella sostanza”.
Rossi ha sempre dichiarato pubblicamente l’intenzione di dare battaglia, soprattutto a livello di prevenzione e di buone pratiche per quanto è nelle possibilità della pubblica amministrazione, nei confronti della criminalità organizzata. “Proprio nel Consiglio comunale di martedì – racconta – abbiamo deliberato l’adesione del Comune di Seregno al coordinamento Brianza SiCura (e ringrazio il Presidente della Commissione Legalità, Davide Ripamonti, che si è speso personalmente per realizzare questo obiettivo): è uno strumento attraverso cui rilanciamo l’impegno a tenere alta la guardia per tutelare il nostro territorio dalle infiltrazioni mafiose, per diffondere una cultura della legalità che è il miglior antidoto di cui disponiamo”.
Il sindaco sottolinea con piacere che si tratta di un’iniziativa condivisa da maggioranza e opposizione, segno che questo tema in città è particolarmente sentito da chi si trova a prendere decisioni per la collettività. “Da tutto il Consiglio – conferma Rossi – ho ricevuto la sollecitazione ad attivare Brianza SiCura per un gesto simbolico di risposta del territorio dopo l’episodio odierno. Certamente, non lasceremo passare l’occasione di far sentire una voce a sostegno della legalità e delle istituzioni”. Nella speranza che non ci sia più l’occasione per una terza maxi operazione dei Carabinieri e che la città possa distinguersi sempre più per tutte quelle caratteristiche che l’hanno resa famosa a livello internazionale.
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