MILANO – Oysseynou Sy non ha appiccato il fuoco e non ha mai avuto l’intenzione di uccidere i bambini a bordo dello scuolabus. L’avvocato Giovanni Garbagnati lo ha ribadito a più riprese ieri in aula nel tentativo di difendere l’uomo che, il 20 marzo 2019, aveva dirottato l’autobus con a bordo 50 bambini della scuola media “Vailati” di Crema. Era poi stato intercettato dai Carabinieri e bloccato a San Donato Milanese. L’auto era stato distrutto dalle fiamme, in salvo tutti gli alunni.
L’avvocato non ha avuto alcuna difficoltà ad ammettere che si è trattato di un’azione spropositata, ma con l’unico intento di richiamare l’attenzione sulle numerose morti dei migranti nel Mare Mediterraneo. Ha anche riconosciuto che Sy aveva cosparso di benzina tutto l’autobus, ma ha negato che sia stato lo straniero ad appiccare il fuoco.
“Nessuno dei bambini o delle persone a bordo lo ha visto incendiare lo scuolabus – ha spiegato l’avvocato -, l’accaduto è da attribuire a un cortocircuito che si è innescato dopo che il mezzo è stato speronato dai Carabinieri intervenuti per fermarlo”. Pertanto il legale ha respinto l’accusa del reato di strage chiedendo l’assoluzione.
La Procura pochi giorni fa aveva chiesto la condanna a 24 anni di reclusione per sequestro aggravato dalla finalità di terrorismo, strage, incendio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.