SEREGNO – La solidarietà non si ferma. Il Comune sta già pensando al pranzo quotidiano da servire nei prossimi mesi a chi è in difficoltà. Non c’è periodo di vacanze o di riposo. Qui, anche quando tutto sembra essere fermo, bisogna progettare con cura i mesi a venire affinché chi si trova in una situazione di forte disagio economico possa comunque avere tutto il sostegno necessario: non solo per il suo sostentamento, ma anche per continuare a conservare la sua dignità di uomo. C’è sempre una grande attenzione in città nei confronti della povertà. Amministrazione comunale, comunità pastorale “Giovanni Paolo II”, associazioni, privati cittadini: tutti insieme, spesso muovendosi in modo coordinato, formano una grande rete di solidarietà che, dodici mesi all’anno, riesce a operare con una grande efficacia.
Per il sindaco Alberto Rossi, del resto, è stato uno dei primi pensieri a partire dal suo insediamento avvenuto due estati fa: “In poche settimane – raccontava – mi sono reso conto che anche nella ricca Seregno, una delle città di riferimento per l’intera Brianza, ci sono grandi situazioni di povertà e tante persone che hanno bisogno. Purtroppo non è con i soldi che si risolve tutto, perché spesso la parte difficile è quella di intercettarle e di sostenerle, non sempre si lasciano aiutare, magari anche per un senso di vergogna”.
Le sue parole avevano trovato conferma già con l’arrivo del primo inverno. I posti letto allestiti negli spazi del “Don Orione”, risposta della comunità con il piano freddo per sostenere i senzatetto, era stata eloquente: accolte circa quindici persone su un totale di una quarantina che, in base alle stime dei Servizi sociali e alla conoscenza delle parrocchie, potevano trovarsi nella necessità di essere sostenute.
Ora, in attesa di progetti stagionali mirati, il Comune ha deciso di guardare avanti per dare continuità al progetto di collaborazione con la San Vincenzo de’ Paoli: insieme si provvede a garantire il pranzo della solidarietà nel corso della settimana fino alla fine del mese di dicembre. L’amministrazione comunale proprio nei giorni scorsi ha deciso di versare la sua quota, circa quattromila euro per il semestre, affinché tutti possano sempre avere qualcosa da mettere sotto i denti, meglio ancora se si tratta di un pasto caldo durante i mesi con le temperature più rigide dell’anno.
A rendere tutto più bello, però, è il progetto che giorno dopo giorno sta prendendo corpo per dare una risposta concreta al bisogno e per far sì che tutta la comunità si senta partecipe senza delegare il compito alle istituzioni: la grande casa della solidarietà. Un progetto della comunità pastorale, attraverso l’impegno concreto della Caritas, in collaborazione con l’amministrazione comunale. Uno spazio attrezzato in via Ronzoni dove chiunque può passare a lasciare qualcosa per chi ha bisogno, meglio naturalmente se si tratta di cibo a lunga conservazione.
Il bisogno era stato già avvertito durante il periodo pre Covid. Poi l’emergenza sanitaria, diventata problema sociale, ha amplificato ulteriormente il bisogno. Un dato su tutti: con la distribuzione del Buono Spesa il Comune aveva sostenuto 870 nuclei familiari, quasi tutti sconosciuti prima di allora ai Servizi sociali. Cittadini che erano sempre riusciti ad arrangiarsi e che ora si trovano in difficoltà. Anche per loro scatterà quella rete di solidarietà che è sempre in grado di dare risposte concrete e che, una volta di più, conferma che i seregnesi sono persone dal cuore d’oro.
Giocattolo sospeso: consegnati dalla Regione Lombardia alla Caritas i doni raccolti
Febbraio 17, 2024