MONZA – La provincia di Monza e Brianza, unica in Lombardia, non ha nemmeno un ettaro dedicato a vitigni. Massimiliano e Matteo Brambilla, 49 e 40 anni, residenti nella città di Teodolinda, però si stanno facendo conoscere nel mondo del vino, facendo incetta di riconoscimenti a livello internazionale. E in questi giorni nella loro avveniristica cantina dell’Oltrepò pavese, “Vigne Olcru” a Santa Maria La Versa, hanno dato il via alla vendemmia.
“La qualità dell’uva è fantastica – racconta Massimiliano Brambilla – anche se si tratta di una stagione del tutto particolare: la maturazione un po’ più lenta rispetto agli anni scorsi ci ha costretto ad attendere qualche giorno in più per la vendemmia, per fare aumentare il livello di zuccheri. Una stagione partita bene, poi una fase di stallo, era necessario interpretare tutta la fase della maturazione. Nel vino di questa vendemmia si vedrà la mano di chi ha lavorato bene”.
L’emergenza Coronavirus è un brutto capitolo da lasciare alle spalle. Meno possibilità di vendere il vino durante il lockdown, la chiusura del mondo della ristorazione ha fatto il resto. I due fratelli monzesi, oltre a coltivare l’uva, trasmettono passione e seminano ottimismo. Dalla cantina si guarda tutta la vallate, sullo sfondo le colline. Al di là l’orizzonte e i mercati internazionali da conquistare.
“Il nostro è un progetto ambizioso – commenta Brambilla – ma anche a lungo termine. Abbiamo investito molto sul marchio e sulla qualità, come dimostrato dalla collaborazione con le più importanti università. Vero è che la maggior parte della nostra produzione va all’estero”.
Non si tratta di semplici consumatori. Ci sono palati raffinati da soddisfare. Provate a chiedere a un francese se preferisce bere Champagne o Spumante. Se ripetete questa domanda agli organizzatori del prestigioso “International du vin”, uno dei più importanti concorsi al mondo per le bollicine, la risposta è scontata: le “Vigne Olcru” hanno conquistato una medaglia d’oro (per il “Verve”) e due argenti (“Virtus” e “Victoria”). Le bollicine dell’azienda dei due fratelli monzesi, però, hanno ottenuto premi anche in Germania, a Londra, in Cina e Giappone, sono finite sulla tavola di ristoranti stellati.
A fare la parte del leone sono i vini spumantizzati. L’azienda, però, si sta facendo conoscere sempre più per tutta la sua produzione. “Sono undici etichette – conclude Brambilla – di cui sei ottenute esclusivamente da Pinot Nero. Quest’anno non ci sarà nessun vino nuovo. Andiamo a replicare quello che c’è già. Il bello, tuttavia, è che con le mappature satellitari, anno dopo anno, siamo andati a riconfigurare il suolo e nel tempo abbiamo notato significative migliorie nel suolo e, di conseguenza nel vino che andiamo a bere”.