MILANO – Rivedere tutto il modello organizzativo della sanità lombarda partendo da un primo passo concreto: istituire una Ats (Agenzia di tutela della salute) unica per tutta la regione. E’ la proposta del Movimento 5 Stelle, che ha depositato una proposta di legge regionale.
“La legge 23 del 2015 con la ripartizione in Ats e Asst – afferma Marco Fumagalli, consigliere regionale pentastellato e primo firmatario della proposta di legge – ha carattere sperimentale in quanto questo tipo di organizzazione non è conforme a quanto stabilito dalla normativa nazionale che prevede l’organizzazione tramite le Asl, i distretti e le aziende ospedaliere. In attesa di conoscere l’esito della sperimentazione e il parere del Ministero riteniamo urgente provvedere a migliorare l’attività del sistema sanitario regionale tramite una centralizzazione delle attività amministrative e burocratiche di competenza delle Ats. Per tale motivo ho depositato la proposta di Legge intitolata “Istituzione dell’Agenzia di Tutela della Salute della Lombardia (ATS Lombardia)” con la quale si costituisce un ente nuovo volto ad assorbire numerose attività svolte dalle Ats come la gestione dei pagamenti, dei concorsi, dei bilanci, del contenzioso e via dicendo”.
“Di conseguenza – commenta Fumagalli – il numero delle Ats potrà diminuire e nel medio periodo scomparire con l’attribuzione delle funzioni residue alle Asst secondo una logica distrettuale di promozione della sanità territoriale. Per quanto riguarda l’attività di cura e degenza la costituzione delle Aziende Ospedaliere permette una maggiore efficienza e la centralizzazione degli accreditamenti in capo ad Ats Lombardia pone le aziende ospedaliere pubbliche e private effettivamente sullo stesso piano. Sarà poi cura di Ats Lombardia programmare l’attività in modo da avere una efficiente rete ospedaliera pubblica e privata senza che sia il mercato a decidere cosa e dove offrire i servizi. Si tratta di un modello centralizzato teso ad esaltare il ruolo, sia programmatico che operativo, della Regione e dei suoi organismi periferici in un’ottica di minor burocrazia e maggiore concentrazione sull’aspetto sanitario”.