MONZA – istrutta e ricostruita a più riprese, la tendopoli che sorge nel comune di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria), ospita migranti e lavoratori stagionali in condizioni che è facile immaginare. Proprio qui, nel novembre scorso, fuori da una delle tante baracche, una ragazza ha trovato un cane in una pozza di sangue a causa di una profonda ferita alla gola, molto probabilmente inferta con un coltello.
Ha contattato quindi Walter, efficientissimo commissario della sezione Enpa (Ente nazionale protezione animali) di Gioia Tauro che, arrivato sul posto, si è trovato davanti una scena allucinante con il cane ormai agonizzante. Lo ha raccolto e immediatamente portato in clinica veterinaria dove è stato sottoposto a un intervento molto complesso, che ha richiesto l’applicazione di ben 260 punti di sutura tra interni ed esterni.
Non si sa per quale motivo ci sia accaniti sul cane con tale crudeltà: una violenza fine a e stessa o un’uccisione per scopi alimentari? In ogni caso, è stata fatta immediatamente denuncia all’autorità giudiziaria e ai Carabinieri competenti per zona.
Durante la convalescenza ci si è accorti che l’animale presentava anche una grave sofferenza al femore, probabilmente in seguito a un colpo inferto ed è stato operato per risolvere anche questo problema. Il cane, battezzato Collier, una femmina di media taglia di 5 anni, molto simile a un labrador, durante la sua lunga degenza è stato curato e assistito con amore dai volontari dell’Enpa di Gioia Tauro.
E ora, dalla Calabria, è arrivato alla sezione di Enpa di Monza e Brianza pronto per essere adottato, perché merita finalmente il calore di una famiglia. Da tempo la sezione monzese porta avanti un progetto solidale: nella struttura di via San Damiano, compatibilmente con la disponibilità ricettiva, vengono messi a disposizione dei box riservati a cani ritirati da alcune sezioni più sfortunate del sud Italia. Se Monza e la Brianza sono una isola felice per quanto riguarda randagismo e sensibilità zoofila, nel profondo Sud la situazione è spesso drammatica: canili sovraffollati quando non sono sotto sequestro, assenza di canili sanitari, e penuria di adozioni. Qui i volontari sono veri eroi.
L’aiuto di Enpa Monza non si ferma qui, ma si concretizza anche con l’invio di alimenti alle sezioni e ai rifugi che più hanno bisogno. Grazie a questo progetto, Trixy, Jody, Toby, Riky, Bipsi, Cipsi, Betty, Mila, Lollo e altri, provenienti da varie province del Sud, hanno potuto dire addio a una vita randagia e si godono attenzioni e coccole in una casa vera.
Puoi picchiarli, maltrattarli, abbandonarli, ma i cani non perderanno mai la fiducia in te. È proprio questo che ci insegna questa storia per fortuna a lieto fine: nonostante tutto, nonostante l’incubo che l’ha quasi portata alla morte, la dolcissima Collier non ha per nulla paura dell’uomo e non ha perso quella fiducia nel genere umano che spesso l’uomo non si merita affatto.