BRESCIA – Tutto è bene quel che finisce bene, ma di certo non ha passato un bel momento. Alessandro Faustini, noto imprenditore bresciano che opera nel settore delle cave, è finito in carcere per sbaglio. Le forze dell’ordine si erano presentate nei giorni scorsi alla sua abitazione, al termine di un’indagine relativa a riciclaggio ed evasione fiscale.
Il motivo del clamoroso è presto spiegato: la persona da sottoporre agli arresti domiciliari si chiama esattamente come lui ed è nata nello stesso giorno dello stesso mese. Tuttavia è di un’altra generazione: si tratta di un uomo di 35 anni.
Il giudice ha subito provveduto a firmare l’annullamento del provvedimento, l’imprenditore è tornato in libertà tirando un bel sospiro di sollievo.
“Sapevo di non aver nulla a che fare con questa vicenda – ha dichiarato al Giornale di Brescia – come peraltro ha ribadito qualche indagato sentito prima di me. Ero sicuro che saremmo riusciti a dimostrarlo, ma non è stato comunque piacevole. Per fortuna non sono stato trattato come un delinquente, anzi con estrema gentilezza da chi si è presentato a casa mia per notificarmi l’ordinanza di custodia cautelare. Non conoscono nessuna delle persone con le quali ero indagato. Alla fine la verità era tra le carte”.