MILANO – Collocata in zona rossa senza un perché. O, meglio, qualcuno adesso qualche motivazione dovrà pur darla riguardo all’applicazione delle restrizioni maggiori nella Regione Lombardia per colpa di un errore madornale. E spiace notare che, a fronte della richiesta della Regione Lombardia, di sospendere il provvedimento per 48 ore per fare chiarezza, si sia preferito andare avanti a testa bassa.
L’indice Rt, quello su cui si basa il governo per stabilire in quali zone collocare le regioni, ci pone infatti di fronte a una situazione completamente opposta: la Lombardia non solo non è una delle peggiori regioni d’Italia, ma addirittura è una delle più virtuose. Una situazione migliore si riscontra soltanto in Campania e in Veneto. In Italia, infatti, i dati scomposti per regione sono questi:
Campania 0.76
Veneto 0.81
Lombardia 0.82
Friuli Venezia Giulia 0.88
PA Trento 0.9
Lazio 0.94
Sardegna 0.95
Emilia-Romagna 0.97
Marche 0.98
Toscana 0.98
Liguria 0.99
Calabria 1.02
PA Bolzano 1.03
Piemonte 1.04
Abruzzo 1.05
Umbria 1.05
Puglia 1.08
Basilicata 1.12
Valle d’Aosta 1.12
Sicilia 1.27
Molise 1.38
Il dato ‘incriminato’ per decidere la sorte della Regione Lombardia è quello del monitoraggio relativo alla settimana dal 4 al 10 gennaio, aggiornato al 13, quindi 48 ore prima della riunione della cabina di regia che ha decretato la zona rossa. Nel documento si riporta che “due Regioni e province autonome (Bolzano e Lombardia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1,25 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 3”.
La Lombardia, in particolare, aveva un Rt 1.4 – con un valore inferiore di 1.38 e un valore massimo di 1.43 – e una classificazione complessiva del rischio alta. Numeri che, in base ai parametri introdotti con il decreto del 13 gennaio, fanno scattare automaticamente la zona rossa. Secondo la Lombardia, però, quel numero è frutto di una “sovrastima da parte dell’Istituto superiore di Sanità” dovuta ad un errore di valutazione: i tecnici della Cabina di regia non avrebbero tenuto conto della circolare del 12 ottobre firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza con la quale si è stabilito che per dichiarare guarito un paziente basta un solo tampone molecolare e non più due. E non avrebbero tenuto conto della “distonia” tra il dato relativo all’Rt e tutti gli altri indicatori, evidenziata già venerdì scorso dalla Regione.
Oggi, pertanto, è attesa la firma di una nuova ordinanza del ministro della Salute per riportare la Lombardia in zona arancione.
In Italia, nel frattempo, l’indice Rt diminuisce per la prima volta dopo cinque settimane consecutive di crescita. Ora è pari a 0,97 ed è accompagnato da una continua diminuzione dei ricoveri negli ospedali e nelle terapie intensiva. Troppo presto, comunque, per poter dire che il peggio è passato.