MONZA – “Diamo per certo che il prolungamento della M5 si farà, e una fermata importante sarà in corrispondenza della stazione FS. E’ il momento di avanzare un’altra proposta innovativa per Monza: rilanciare la stazione ferroviaria per farne un vero hub intermodale con servizi ai cittadini”. E’ la proposta dell’associazione HqMonza, sempre attenta al tema delle infrastrutture e della mobilità sul territorio.
“Proviamo a immaginare la stazione di Monza valorizzata per la sua storia – spiegano gli esponenti -, ma ristrutturata e ampliata, con recupero dell’ex scalo merci ormai quasi in disuso, con servizi di car e bike sharing, spazi dedicati al commercio, all’arte e alla cultura, luoghi per eventi, nuove aree di verde pubblico. Una stazione importante, nodo primario per più linee di trasporto. Dove partono e arrivano alcuni treni passeggeri internazionali, quelli che collegano il nord ovest d’Europa: Zurigo, Strasburgo, Francoforte. Una stazione connessa a Milano con i binari RFI, ma anche attraverso la M5 lilla. Una stazione collegata all’aeroporto di Malpensa con un Express che utilizzi la Monza-Seregno-Saronno. Ma anche una stazione che sia polo di raccolta e interscambio in una delle aree più ricche e densamente urbanizzate d’Italia, la Brianza con i suoi 800mila abitanti, attraverso le ferrovie Monza-Molteno e Monza-Saronno trasformate in altre due vere linee metropolitane. Insomma, una di quelle stazioni che sono determinanti in un futuro con meno traffico e meno inquinamento”.
Un sogno? Forse. Ma gli esponenti di HqMonza precisano che si tratta di un progetto realizzabile: “Non stiamo parlando di un sogno astratto, ma di una ipotesi tanto rivoluzionaria quanto fattibile, secondo criteri che Ferrovie Italiane stanno applicando in quasi un centinaio di altre stazioni nel Paese. Una prospettiva e una sfida per Monza, che abbiamo approfondito nei mesi scorsi con l’aiuto di esperti di trasporti e marketing territoriale, partendo da una attenta analisi della situazione esistente e dei dati sulla mobilità nell’area, tenendo anche conto del futuro per la mobilità programmato dal Comune di Milano. Le Ferrovie Italiane (RFI) stanno realizzando in Milano un decentramento dei punti terminali per i treni ad alta velocità, nazionali e internazionali. Alcuni già non fanno più scalo alla Stazione Centrale, altri seguiranno. Ancora nessuna decisione è stata presa per i treni internazionali che collegano il nodo di Zurigo. E i convogli per Zurigo, Strasburgo, Francoforte già passano o presto passeranno proprio da Monza sulla linea Milano-Chiasso. Questa linea, che attraversa la nostra città, è oggi il Corridoio 24 della Rete Ten-T, vale a dire uno dei più importanti assi ferroviari d’Europa”.
“La stazione ferroviaria di Monza – aggiunge l’associazione -, con il suo ex-scalo merci alle spalle dello stadio Sada, rappresenta – applicando i criteri della stessa RFI – una area urbana da rigenerare pari a circa 60mila metri quadrati. Le ferrovie hanno già deciso di ripensare e riqualificare, secondo una logica green, le stazioni milanesi di Lambrate, Scalo Farini, Porta Romana, Greco, Rogoredo, Porta Genova e San Cristoforo. Analoghe operazioni sono in corso in diverse altre città italiane, in aree molto meno urbanizzate e abitate di Monza e Brianza”.
“Trasformare la Monza-Molteno e la Monza-Seregno-Saronno in due vere linee metropolitane – secondo HqMonza – è una vecchia ipotesi del tutto fattibile. Consentirebbe di servire in modo efficiente il nord e l’ovest della Brianza, aree oggi congestionate dal traffico stradale. Un progetto di questo genere dovrebbe coinvolgere RFI e Trenord. Queste due linee, benchè siano a binario unico, potrebbero avere una frequenza di treni ogni 8 minuti nelle due direzioni, a condizione che vengano rammodernati i sistemi di segnalazione e sicurezza. La Monza-Molteno, in particolare, potrebbe garantire in 40 minuti le 13 stazioni di linea. Inoltre, sulla Monza-Saronno, com’è noto, può viaggiare anche un Malpensa Express”.
“Nel fare queste valutazioni – evidenziano da HqMonza -, oltre ad applicare i buoni princìpi generali di riduzione di traffico e inquinamento, non abbiamo dimenticato che a Milano è in corso una vera rivoluzione per la mobilità: dopo le Aree C e B, continueranno le progressive limitazioni al traffico automobilistico fino all’obiettivo finale fissato al 2030, quando andare in auto a Milano e muoversi in auto dentro Milano diventerà quasi impossibile. E’ nella logica di questo piano molto rigoroso che Milano ha condiviso e promosso la realizzazione del prolungamento della M5 sino al nord di Monza. In tutto il mondo, del resto, sono in atto iniziative per limitare al massimo traffico e inquinamento nelle aree densamente urbanizzate. Una tendenza che Monza, terza città della Lombardia e capoluogo di una delle province più densamente abitate d’Italia, non potrà ignorare ancora per molto, se vuole rilanciarsi come città di qualità”.
“Il futuro passa per molti aspetti attraverso una rivoluzione della mobilità – afferma Isabella Tavazzi, portavoce di HqMonza – e noi vorremmo Monza protagonista. Su questa proposta, che è una sfida, ci piacerebbe vedere che il sindaco Allevi e l’assessore all’urbanistica Sassoli riunissero intorno ad un tavolo RFI, Trenord, la Regione Lombardia ed esperti indipendenti bene informati sui profondi cambiamenti in corso in tutte le aree densamente urbanizzate d’Europa”.