GIUSSANO – “L’amministrazione comunale ha appena approvato una serie di misure a sostegno del tessuto economico e sociale della nostra città, considerata la crisi economica che a causa della pandemia, da più di un anno, sta minando la serenità degli operatori economici, degli operatori sportivi e di tutti i cittadini. Abbiamo liberato più di un milione di euro dal nostro bilancio a favore della ripresa economica e di un ritorno alla normalità”. Così il sindaco Marco Citterio annuncia gli importanti provvedimenti mirati a sostenere il territorio e, per quanto possibile a rilanciarlo il prima possibile.
La fetta più grossa, 370mila euro, è a favore delle imprese del commercio al dettaglio su aree private, dell’artigianato di servizio e dei pubblici esercizi di somministrazione, che hanno subito chiusure o limitazioni a seguito di disposizioni governative o regionali, a sostegno dei costi fissi di gestione (incluse le spese per affitto dell’immobile sede dell’attività).
Altri 280mila euro, che devono ancora passare all’approvazione del Consiglio comunale, riguardano la concessione ai contribuenti Tari (Tassa rifiuti) di un’agevolazione consistente nella riduzione del 50% della parte variabile della tariffa applicabile alle utenze non domestiche, ad esclusione delle attività di vendita di prodotti alimentari. Importante anche lo stanziamento deciso a favore di persone fisiche residenti possessori di un immobile di cui alla categoria catastale A (escluse A1/A8/A9 E A/10) oltre all’abitazione principale, purché l’immobile non sia locato: si tratta di 240mila euro.
Meno consistente nell’importo, ma decisamente rilevante per il significato, il sostegno alle attività sportive: sono 100mila euro quelli messi a disposizione delle società e delle associazioni cittadine e di quelle che, comunque, hanno sede operativa in città.
Altri 30mila euro, invece, sono messi a disposizione dei titolari di attività di commercio su aree pubbliche, con sede legale in Giussano, che hanno subito una chiusura o limitazione della propria attività a seguito di disposizioni governative o regionali.
A questi contributi bisogna aggiungere quelli, ancora difficili da quantificare, destinati alle famiglie per la restituzione di rette relative a servizi scolastici non resi a causa della chiusura delle scuole intervenuta a seguito di ordinanze regionali o Dpcm (trasporto scolastico e servizi di pre e post scuola).
“Qualora le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria dovessero perdurare – conclude Citterio -, valuteremo la possibilità di attuare ulteriori forme di sostegno in favore della cittadinanza, intervenendo anche eventualmente nel 2022, con una riduzione della pressione fiscale”.