“In una scuola del comune di Desio agli alunni viene fatto eseguire il brano “Bella Ciao” alla presenza del sindaco. Ad Usmate Velate vengono consegnati ai bambini i “kit del nuovo partigiano” contenente giochi e gadget evocanti il tema della Resistenza. Il 25 aprile ed il tema della Liberazione sono argomenti importanti, che vanno affrontati nelle scuole ed insegnati ai ragazzi senza faziosità ideologiche. Purtroppo ci troviamo troppo spesso alle prese con una parte del mondo scolastico che vuole strumentalizzare una data importante della storia di questo Paese per trasformare la scuola in una tribuna politica di parte”. Così Andrea Villa, coordinatore provinciale della Lega, commenta i fatti accaduti in questi giorni nei due Comuni della Brianza.
“Il Comune di Usmate Velate è fortunato se, nel mezzo di una pandemia, ha tempo da dedicare a queste cose. Un indottrinamento scolastico che ricalca proprio quei regimi del passato che vorrebbero combattere, 76 anni dopo la fine della guerra – aggiunge Daniele Ripamonti, capogruppo della Lega in Consiglio comunale -. Questi bambini, invece di studiare il passato sui libri di storia, dovranno “volontariamente” inventare un proprio nome in codice da utilizzare durante le “lotte partigiane”, quelle del 2021! Evidentemente la “lotta continua” senza che ce ne accorgiamo. Il prossimo passo la tessera “antifascista” nei diari di scuola?”.
“Penso che tempo, denaro ed attenzioni in questo periodo andrebbero rivolti alla lotta contro il Covid. E’ noto che nell’ideologia di sinistra il 25 Aprile venga visto come un giorno di propaganda politica, dove spesso le bandiere italiane vengono sostituite con quelle della falce e martello. Spero però che si riesca, un giorno, ad oltrepassare il pensiero che gli unici antifascisti furono i comunisti e che il riconoscimento venga dato a tutti, non solo ad una fazione”. È il pensiero di Davide Baragetti, Coordinatore dei consiglieri comunali di opposizione della Lega in Brianza. “La giornata della liberazione – aggiunge – va festeggiata senza che possa diventare un elemento di divisione: ci faremo promotori di imitative di sensibilizzazione ogni volta, in ogni comune, in cui questa ricorrenza sarà utilizzata a scopo politico e non come momento di riflessione e conoscenza unilaterale”.