SEREGNO – “A2A vuole mantenere una posizione egemone in Lombardia e progressivamente sta occupando tutte le province: questo si può fare, però è altrettanto legittima l’operazione di quei soggetti che vogliono irrobustirsi, collegandosi ad altre società simili e svolgere i servizi pubblici per soddisfare le esigenze dei cittadini e non le esigenze poste dalla borsa e dal valore azionario. Anche noi abbiamo il diritto di parola e di azione nel rispetto delle leggi vigenti”. Daniela Mazzuconi presidente di Brianza Energia Ambiente SpA prende la parola all’indomani del polverone alzato dal ricorso che l’azienda da lei rappresentata ha depositato al Consiglio di Stato contro l’aggregazione industriale tra Aeb e A2A.
E l’iniziativa, vista dalla prospettiva di Brianza Energia Ambiente, si traduce nella volontà di tutelarsi nei confronti di Aeb che – evidenzia Mazzuconi -“ha avviato una serie di azioni di disturbo per contrastare l’operazione di Bea”.
Anche la società che gestisce il termovalorizzatore di Desio, del resto, si sta guardando un po’ attorno per sviluppare nuovi progetti in un mercato che richiede di essere sempre più grossi e sempre più competitivi. “E’ in corso la trasformazione del gruppo – spiega la presidente – secondo il modello cosiddetto in house (totalità di soci pubblici e forme di controllo molto rafforzate). L’obiettivo è quello della creazione di una società del territorio molto forte, che ha trovato ampi consensi sia in seno a Bea sia in seno a Brianzacque sia in seno a tutti gli enti territoriali coinvolti. Per rendere possibile tutto questo Bea ha avviato il processo per la trasformazione della propria partecipata Bea Gestioni da società mista (pubblico privato) in società totalmente pubblica, come prevede la normativa vigente con il consenso unanime di tutti i suoi soci”.
Operazione che tuttavia Mazzuconi ritiene poco gradita da Aeb, che avrebbe iniziato a opporsi in tutti i modi: “Prima una lettera del Presidente di Gelsia Ambiente rivolta ai soci di Bea per dissuaderli dall’operazione, poi la presentazione da parte di Aeb di un’osservazione contraria alla delibera che in tal senso dovrebbe assumere il Consiglio provinciale, infine il ricorso, sempre di Aeb, al Tar contro il Comune di Solaro, che ha già deliberato l’operazione, contro Bea e contro Servizi Comunali, partner con cui abbiamo in corso l’intera operazione, individuato con regolare procedura ad evidenza pubblica. Oltre al ricorso di Aeb (gruppo A2A), è pervenuto nel contempo il ricorso di Acsm Agam (gruppo A2A) sempre contro Bea, Comune di Solaro e Servizi Comunali”. Di qui la decisione di difendere gli interessi di Brianza Energia Ambiente con il ricorso al Consiglio di Stato, ritenuto “lo strumento più lieve consentito dalla giurisprudenza”.