VEDUGGIO CON COLZANO – Una chiamata inaspettata e, infine, una spiegazione che lascia davvero increduli. Un uomo, nella tarda serata di martedì, ha telefonato al 112 raccontando di essersi perso in una zona adiacente al fiume Lambro nei campi di Veduggio con Colzano, dove si era accampato per trascorrere la notte. All’arrivo dei Carabinieri ha raccontato che il suo intento era quello di raggiungere il palazzo dell’Onu a Ginevra.
E’ accaduto verso le 22. Protagonista un algerino di 42 anni residente a Primaluna (Lecco). Dopo essersi accampato a Veduggio per la notte, a causa del temporale e del conseguente innalzamento delle acque del fiume, l’uomo era rimasto intrappolato e senza riparo e, avendo il proprio cellulare scarico, ha proceduto a condividere gli screenshot della sua posizione sulla propria pagina facebook “basta figli rapiti all’estero: verità e giustizia, ci vuole coraggio”.
Le immediate ricerche condotte dai militari della stazione di Besana in Brianza e dei Vigili del fuoco di Carate Brianza hanno permesso di localizzarlo attorno alle 24 lungo la sponda del fiume, in via Verdi di Veduggio con Colzano, in buone condizioni di salute. L’uomo, che ha dichiarato di essere vittima del rapimento del figlio avvenuto nei paesi arabi, si è giustificato riferendo di essere partito a piedi dalla sua abitazione in direzione della Svizzera, per recarsi sotto il palazzo dell’Onu di Ginevra. Trasportato da personale del “118 ” – codice verde – presso il pronto soccorso dell’ospedale di Desio, ha rifiutato il ricovero.