SEREGNO – Rimboccare le maniche non basta: con altre quindici famiglie che rischiano di rimanere in mezzo alla strada, per cercare di risolvere il problema dell’emergenza abitativa l’amministrazione comunale sta cercando di agire a 360 gradi, sia individuando nuove abitazioni, sia stanziando risorse importanti per andare incontro alle necessità di chi, suo malgrado, non riesce a far fronte all’impegno mensile dell’affitto.
“Lo sblocco delle procedure di sfratto – afferma Laura Capelli, assessore alle Politiche sociali – sta portando all’attenzione dei nostri uffici un numero importante di nuove esigenze abitative. Sono almeno una quindicina le famiglie seguite a vario titolo dai servizi che, in questo periodo, devono fronteggiare situazioni di sfratto esecutivo”.
Il numero è tutt’altro che esiguo e, oltretutto, si va a sommare alle altre situazioni di criticità che i Servizi sociali dovevano già gestire nella quotidianità del periodo ordinario che, come si può facilmente immaginare, non era comunque rose e fiori per tutti.
“Lo strumento principale che stiamo applicando – spiega l’assessore – , quando ricorrano le condizioni di sfratto convalidato ma non ancora eseguito e la causa di diminuzione di reddito sia intervenuta prima dell’intimazione, è il ricorso ai fondi a sostegno delle situazioni di morosità incolpevole. Con questa modalità può essere rimodulato un nuovo contratto con ristoro morosità pregressa per il proprietario e anticipo su canoni successivi, oppure si può optare per il differimento di esecuzione dello sfratto, con assicurato il pagamento del canone per le mensilità differite, in modo da valutare per gli inquilini soluzioni alternative. Gli uffici stanno lavorando direttamente con i proprietari/legali per trovare possibili accordi. Ovviamente, il nostro principale obiettivo è che nessuno si trovi in mezzo alla strada, senza prospettive”.
L’assessore, in realtà, non dice tutto: l’amministrazione comunale sta facendo anche qualcosa in più. Proprio la Giunta comunale, nei giorni scorsi, per fare fronte all’emergenza, ha deciso di approvare un cambio di destinazione d’uso temporaneo per quanto riguarda un appartamento situato al piano terra di via Leonardo da Vinci. Sono 40 metri quadrati che, per un nucleo familiare, significano speranza e sospiro di sollievo.
Il Comune negli anni ha cercato di andare a individuare appartamenti da destinare a una sistemazione abitativa precaria, con la preoccupazione di non concentrare tutti questi spazi negli stabili di via Puccini. Il metodo utilizzato, pertanto, è sempre stato quello di trovare il giusto mix per evitare luoghi di degrado e, anzi, per favorire la coesione sociale. Anche spostando gli appartamenti a uso transitorio in altri contesti comunali. Al momento nella disponibilità del Comune ce ne sono quattro in via Puccini, due in via Adua (di cui uno al momento in fase di ristrutturazione e quindi non assegnabile), due in via Pertini.
Nel frattempo l’amministrazione comunale ha però deciso anche di attivarsi per risolvere quelle situazioni di morosità “consolidata”, con inquilini dei vari alloggi comunali che devono versare arretrati per decine e decine di migliaia di euro per non avendo un reddito elevato. Il criterio individuato dal sindaco Alberto Rossi e dai suoi assessori è quello di un piano di rientro da “spalmare” in un massimo di 120 rate mensili, quindi nell’arco di dieci anni, prevedendo che la quota di recupero più la mensilità corrente non superino il 20 per cento del reddito netto dell’intero nucleo familiare.