DESIO – “Il 29 luglio, in Consiglio comunale, abbiamo approvato il Peba e il Pau, due strumenti di gestione del territorio finalizzati a rendere gradualmente accessibili rispettivamente gli edifici (Peba) e gli spazi pubblici (Pau) alle persone con disabilità. Si tratta di uno strumento di pianificazione e programmazione degli interventi volti al miglioramento delle esigenze di mobilità nell’ambito urbano e di accessibilità ai servizi pubblici o d’interesse pubblico. Il documento approvato è puntuale, una ricognizione di tutte le strutture pubbliche comunali, un censimento delle barriere architettoniche, l’individuazione di opere di adeguamento e, infine, una valutazione economica dei costi di realizzazione”. Jennifer Moro, candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni pubblicizza l’ultima delibera approvata in Consiglio comunale.
“L’obiettivo del piano – spiega Moro – è garantire un’accessibilità universale: deve essere assicurata la possibilità a tutti i cittadini di muoversi in autonomia ed in sicurezza, si tratta di uno strumento d’inclusività. Sono stati indagati gli edifici pubblici e quelli d’interesse pubblico laddove si erogano servizi, ma anche itinerari, percorsi e spazi urbani come aree attrezzate a verde, aree e per attività del tempo libero e sportive, fermate trasporto pubblico e tanto altro. Il piano ha preso in esame tutta la città, dal centro ai quartieri. Per un’indagine puntuale sono state individuate le utenze: in particolare bambini, gli anziani, i disabili in carrozzina, i disabili temporanei e le persone con deficit visivo e/o uditivo”.
“Il piano approvato – aggiunge – è lo strumento guida per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, per le progettazioni future per garantire nel tempo l’adeguamento che tutti auspichiamo e che consentirà alla prossima amministrazione di poter implementare progettualità in vista di eventuali Bandi di finanziamento. Rappresenta una linea guida che i progettisti e i tecnici comunali dovranno seguire nel programmare gli interventi di manutenzione e di riqualificazione, di volta in volta previsti dall’amministrazione per non creare nuove barriere e soprattutto per eliminare tutti i problemi di accessibilità individuati per quelle aree dal Peba stesso”.
Da parte del candidato sindaco del centrosinistra difende l’operato: “Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto, qualcuno ci ha accusati di essere arrivati tardi, noi respingiamo fortemente questa critica perché l’amministrazione, negli anni, è intervenuta in maniera puntuale per eliminare alcune criticità. Non è vero che, fino ad oggi, non è stato fatto nulla e che questa amministrazione non è intervenuta sul tema delle barriere architettoniche. Diversi interventi di abbattimento delle barriere architettoniche sono stati eseguiti contestualmente agli interventi di manutenzione straordinaria, programmata sugli spazi pubblici sui quali siamo intervenuti. Il quadro emerso prevede un costo di più di 3 milioni di euro, una cifra molto importante, anche per un comune virtuoso come il nostro. La legge prevede che solo il 10% degli oneri di urbanizzazione sia destinato all’abbattimento delle barriere, parliamo quindi di somme irrisorie, tenuto conto del fatto che gli oneri, come tutti sanno, sono diminuiti nel corso degli anni: servono quindi risorse diverse e finanziamenti di altra natura. L’adozione del piano – e l’abbattimento delle barriere che ne deriverà – è un passo che va nella direzione dell’inclusività, le persone potranno muoversi in autonomia e in sicurezza. L’obiettivo del documento e delle azioni che ne deriveranno è quello di una normalizzazione dei luoghi del territorio, allo scopo di ottenere la maggiore inclusione ed integrazione sociale di tutte le persone”.
Poi le accuse politiche: “Quella sera in Consiglio erano presenti solo i consiglieri dei Cinque Stelle e il consigliere Andrea Villa, seppur in maniera anomala. Il consigliere ha tenuto, per tutta la durata del consiglio, la telecamera spenta e non ha partecipato al voto di altre delibere importanti che hanno riguardato gli equilibri e la variazione di bilancio, la rigenerazione urbana, gli immobili dismessi e tanto altro. Ci colpisce che il candidato sindaco della destra, Simone Gargiulo, non abbia partecipato alla seduta: con riferimento al Peba, ci era parso di capire che fosse un tema caro a lui e alla sua lista, evidentemente abbiamo preso un abbaglio. Come sempre, il consigliere Gargiulo non ha fornito nessun contributo: non è intervenuto in Consiglio perché assente e non si è espresso in Commissione dove avrebbe potuto approfittare della presenza del consulente esterno per approfondire il tema. Del resto, siamo abituati ai silenzi di Gargiulo, non è intervenuto quanto abbiamo parlato di sanità, non ha partecipato alla discussione relativa all’odg della Gianetti con il quale abbiamo espresso solidarietà ai lavoratori che sono in stato di agitazione a causa del licenziamento. Ci viene da pensare, che il candidato sindaco non abbia opinioni su nulla, assenza di visione strategica, assenza di progettualità e che si debba affidare alle parole dei colleghi consiglieri leghisti che, a quanto pare, la sanno più lunga di lui”.