MONZA – In Lombardia si continua a morire di lavoro. Ieri mattina un autista 50enne è morto, schiacciato da un carico di trecento chili che aveva trasportato con il suo mezzo. L’incidente mortale è avvenuto in un’azienda di Cesano Maderno che si occupa della importazione e commercializzazione di prodotti chimici. Un altro lavoratore è morto sempre ieri a Milano, precipitando da un ponteggio in un cantiere.
In Lombardia, se si considerano anche gli infortuni in itinere (cioè verificatisi nel tragitto casa-lavoro e viceversa), la media di infortuni mensili tocca quota 8.300. Nei primi sei mesi di quest’anno, nella nostra Regione, gli infortuni mortali sono stati complessivamente 72.
Nella provincia di Monza e Brianza gli infortuni denunciati all’Inail sono in aumento: nei primi sei mesi del 2020 erano stati 4. 208, quest’anno sono stati 4.392. L’incremento è stato di 184 incidenti.
“Al tavolo delle trattative – spiega Luigi Caputo, segretario generale Fit Cisl Monza Brianza Lecco, la struttura che segue la logistica e i trasporti – quasi sempre si è tutti d’accordo in tema di sicurezza. Poi, dal punto di vista operativo, la situazione è diversa. C’è il rischio che siano poche le imprese che rispettano integralmente le norme antinfortunistiche. E non è semplice individuare chi invece le elude. In tempi di crisi, oltretutto, diventa più facile risparmiare tagliando proprio sulle misure di sicurezza”.