SEREGNO – Passate le feste, a Seregno si torna ancora a parlare di Aeb e dell’aggregazione industriale con il gruppo A2A. Questa volta nessuna polemica, bensì una semplice domanda: è vero che la società A2A ha imposto alle controllate del gruppo Aeb di destinare per intero gli utili relativi all’esercizio di bilancio 2021 alla controllante Aeb senza che siano stati effettuati gli abituali accantonamenti al Fondo riserva utili, così come finora fatto per tutti gli esercizi pregressi almeno nella misura del 50 per cento degli stessi? E’ il quesito posto dall’intero gruppo di minoranza (“Noi x Seregno”, Lega e Forza Italia) all’indirizzo del sindaco Alberto Rossi e, per conoscenza, anche alla Prefetta Patrizia Palmisani.
In altri tempi la questione sarebbe stata affrontata diversamente. I rancori dovuti alle vicende giudiziarie, però, hanno cambiato il modo di agire. La minoranza che contesta l’operazione, non accetta che sia stata data alcuna esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato. Le indagini della Procura sul piano penale, inoltre, suggeriscono ai consiglieri di tenere sempre informata la Prefettura.
“Gli accantonamenti – spiegano i consiglieri di minoranza – rappresentano per le società che hanno realizzato questi utili una fonte di liquidità a cui potere attingere per sostenere i programmi di sviluppo delle società controllate da Aeb, come da relativi piani di sviluppo già esistenti. Se la notizia fosse confermata, vorremmo sapere quali sono le motivazioni che hanno indotto la capogruppo Aeb ad agire in questo modo”.
In realtà il gruppo gli esponenti di “Noi x Seregno”, Lega e Forza Italia, oltre che temere per il corretto funzionamento delle singole società del gruppo Aeb (Gelsia, Gelsia Ambiente e RetiPiù) e per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, hanno dubbi anche più “politici”: “Qualora il nostro quesito dovesse ricevere risposta affermativa – spiegano – occorre evidenziare che l’attribuzione in toto di questi utili concorrerà a determinare un aumento che potrebbe ritenersi presumibilmente fittizio dei ricavi di Aeb. Ovvero ricavi che non derivano dall’ordinaria attività di vendita di servizi di fornitura. Chiediamo dunque di conoscere le verità e, eventualmente, qual è il senso di agire in questo modo al di là di una operazione di facciata”. I tre gruppi hanno depositato un’interrogazione per discutere di questo argomento in Consiglio comunale.