SEREGNO – Una città che accoglie, una città che dona. Tutto fatto con il cuore: Seregno è in prima fila nel sostegno alla popolazione ucraina martoriata dalla guerra. Qui in città la catena della solidarietà si è messa in moto fin dalle prime ore dell’invasione russa, con una partecipazione davvero incredibile da parte della collettività.
Il primo ad attivarsi, poche ore dopo l’invasione, era stato il sindaco Alberto Rossi. Scosso per quanto stava accadendo, aveva telefonato ad alcune rappresentanti della comunità ucraina che risiede in città. Un gruppo numero piuttosto numeroso, visto che si tratta di oltre 400 persone. Il sindaco aveva subito ricevuto due ucraine in municipio. A loro aveva espresso la sua più totale vicinanza, anche interpretando il sentimento di tutti i cittadini. Soprattutto aveva chiesto suggerimento per poter dare un supporto concreto alla popolazione in difficoltà.
La prima manifestazione, nel primo fine settimana di guerra, era stata una manifestazione davanti alla basilica San Giuseppe, con la partecipazione di molti ucraini ma anche di molti seregnesi. Un momento anche straziante, vedendo gli stranieri in lacrime e preoccupati. La città, però, non voleva fermarsi a una manifestazione di affetto. Qui si ragiona da brianzoli, con tanta concretezza.
Ed ecco dunque che nel giro di pochi giorni l’amministrazione comunale ha annunciato di avere dato vita a diverse forme di solidarietà: dal conto corrente per raccogliere fondi da destinare agli ucraini, all’iniziativa della spesa sospesa in alcuni supermercati della zona. In più, negli spazi dell’ex sede della Polstrada in via Messina, la raccolta di beni di prima necessità da inviare in Ucraina. E, naturalmente, l’appello alla cittadinanza: chi ha la possibilità di ospitare in casa i profughi ucraini, o ha alloggi da mettere a disposizione, si faccia avanti scrivendo una mail all’indirizzo offrospazi.ucraina@seregno.info.
Il risultato è stato stupefacente: venti ucraini sono stati accolti in città nella giornata di sabato. Un’altra decina nella giornata di domenica. I seregnesi hanno spalancato le loro porte e il loro cuore.
“Si è lavorato tante ore con gli assessori Laura Capelli (Politiche sociali), William Viganò (Sicurezza) e alcuni consiglieri – spiega il sindaco – per incrociare le richieste di arrivi e le disponibilità avute. Alcuni di noi sono andati a prenderli con un pulmino. Una mamma con tre bambini alloggia nella casa dei giovani dell’oratorio Sant’Ambrogio, preparata per l’occasione”.
Sbalorditivo anche il risultato del centro di raccolta in via Messina: in una sola giornata, con meno di ventiquattr’ore di preavviso, ha ricevuto 93 coperte, 35 scatole di medicinali e 80 scatoloni di alimentari. “Al netto di eventuali necessità di chi arriva – afferma Rossi – saranno spediti a Leopoli tramite il Piccolo Cottolengo Don Orione. I seregnesi hanno un cuore grande, l’hanno dimostrato una volta di più, e io sono fiero e orgoglioso di rappresentare questa nostra comunità”.