È in arrivo, per ottobre, l’anticipo della rivalutazione della pensione per i titolari di assegni fino a 2.692 euro lordi mensili. Un 2 per cento in attesa della rivalutazione che avverrà nel 2023 sulla base dell’inflazione. La misura è stata introdotta con il decreto Aiuti bis del governo in carica e “si applica da ottobre a dicembre comprendendo la tredicesima e dunque per quattro mensilità”, spiega Vito Volpe dello Spi Cgil di Monza e Brianza che aggiunge: “A questa si affianca anche il conguaglio dello 0,2 per cento dell’inflazione 2021 che verrà erogato a novembre”.
“Secondo i dati Eurostat riportati dall’Ansa, il tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro, nel mese di luglio, si è attestato all’8,9 per cento, nel mese di giugno è stato dell’8,6, mentre un anno prima era del 2,2 per cento”, continua Volpe. Spiegato dunque il fenomeno della perdita di potere di acquisto per milioni di pensionati italiani. Non va meglio in Brianza ed è sufficiente fare un giro nei supermercati per rendersene conto.
La misura prevista dal Governo, dunque, ha l’obiettivo di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2022. Ma come si calcola? Per rispondere a questa domanda lo Spi Cgil di Monza e Brianza si è mobilitato organizzando una presenza capillare e qualificata su tutto il territorio provinciale: agli iscritti, infatti, il sindacato pensionati offre una consulenza gratuita per verificare la correttezza di quanto corrisposto.
“Il Governo Draghi ad agosto ha emanato un decreto legge che prevede un anticipo di tre mesi della rivalutazione della pensione rispetto a quanto già previsto per gennaio 2023 – spiega Anna Bonanomi, segretaria generale Spi Cgil Brianza -. È una scelta che condividiamo perché risponde all’esigenza di fronteggiare il caro vita che sta pesando sulle spalle delle famiglie e dei pensionati italiani. Era una nostra richiesta e si aggiunge alla decisione, finalmente da gennaio 2023 dopo molti anni, di prevedere la rivalutazione delle pensioni sulla base dell’inflazione”.