MONZA – La tradizione continua. Perché questo è un appuntamento ormai consolidato, atteso dagli appassionati d’arte, dai collezionisti e da chi vuole conoscere meglio la storia dell’area brianzola. Calend’Arte, l’iniziativa presentata per la 25sima volta dall’agenzia immobiliare Totem, mantiene infatti sempre uno stretto legame con la provincia di Monza e le sue variegate vicende legate al mondo dell’arte e della creatività. “Da parte nostra – sottolinea Corrado Catania, fondatore e contitolare dell’agenzia Totem, promotore di Calend’Arte con la sua famiglia – non c’è ovviamente nessuna presunzione. Il nostro è un contributo modesto alla valorizzazione degli artisti legati a questo territorio. Il calendario, nello stesso tempo, vuole essere un gesto di riconoscenza nei confronti della Brianza, dove da tanti anni esercitiamo con positivi risultati la nostra attività”.
La carrellata dedicata agli artisti entrati in contatto con la “brianzolitudine”, dunque, prosegue nell’edizione 2023 con 14 opere del fotografo Maurizio Galimberti, nato a Meda e residente a Monza, conosciuto in ambito internazionale per i suoi ritratti di divi e per i mosaici di polaroid. “My tribute to Monza”, l’insieme di foto contenute nel Calend’Arte 2023, è stato illustrato dal critico Luca Tomasi, direttore di Arte In. Per la prima volta Calend’Arte raccoglie le immagini di un fotografo. In precedenza aveva ospitato le opere di pittori di grande spessore, da Mario De Leo a Luigi Arrigoni, da Giordano Bruno Lattuada ad Agostino Bonalumi, da Aligi Sassu a Roberto Crippa, da Giuseppe Locati a Nanni Valentini e Max Marra. Calend’Arte viene sempre stampato in 1.500 copie numerate. La distribuzione è gratuita. Il calendario è patrocinato dal Comune di Monza e dalla Regione Lombardia. In base a una consuetudine sperimentata, Calend’Arte viene inviato anche al Santo Padre e al Presidente della Repubblica.
Puntualmente, dalla Santa Sede e dal Quirinale, arrivano all’agenzia Totem lettere di ringraziamento. Alla presentazione di Calend’Arte 2023, avvenuta nella sede Assolombarda di Monza, hanno preso parte anche Fabrizio Sala, vicepresidente e assessore per l’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione Regione Lombardia, e Arianna Bettin, assessora alla cultura del Comune di Monza.
Maurizio Galimberti, classe 1956, vive e lavora a Monza. Si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi nel 1983 focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto testimonial ufficiale realizzando il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995 divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola Polaroid di tipo integrale. Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti. Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio.
Seguiranno i ritratti di Nicola Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo, del movimento. Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. Nel 1999 vieneindicato dalla rivista italiana “CLASS” come primo fotografo-ritrattista italiano all’interno delle classifiche di merito stilate dal mensile. Il suo ritratto di Johnny Depp, realizzato durante l’edizione del Festival del Cinema di Venezia del 2003, viene scelto come immagine per la copertina del mese di settembre del prestigioso Times Magazine. Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi. architetture e città. Con equilibrio Galimberti alterna l’emozione per la composizione, in cui si fa più manifesta la ricerca del ritmo di cui i Mosaici ne sono un esempio, ad una propensione verso il particolare, la scena intima da riprendere e immortalare la cui resa è rappresentata da un unico scatto, ovvero dalla singola Polaroid. I suoi lavori sul paesaggio, sulle città e sullo spazio che caratterizza queste ultime, alternano questi due punti di vista, queste due differenti modalità di raccontare una stessa realtà.
Tra il 1997 e il 1999 realizza dueimportanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comincia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini. Le opere inserite nel Calend’Arte TOTEM sono un omaggio alla città di Monza e tutte realizzate con la leggendaria Polaroid Giant Camera 50×60, di cui ne esistono solo tre esemplari al mondo, una di esse è conservata da Photomovie a Milano. La Polaroid Giant Camera è stata la macchina fotografica più amata da Andy Warhol, le sue lastre da 50×60 cm sono tutti pezzi unici originali.