Si è tenuta a Cosenza, presso la sede della Camera di Commercio locale, l’ultima tappa dell’incontro “Impresa è donna”, organizzato da Terziario Donna Confcommercio. Durante il convegno, dal titolo “Digitalizzate e connesse con il futuro”, è stata presentata un’indagine, realizzata in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tritacarne, sulla digitalizzazione delle imprese femminili.
Tra gli altri temi al centro del roadshow la parità di genere, la transizione ambientale e digitale, la sostenibilità sociale, il credito e la formazione, con il contributo di rappresentanti del mondo delle Imprese, delle Istituzioni, del mondo accademico e del Governo.
Hanno partecipato al convegno: Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Cosenza e Camera di Commercio, Anna Lapini, Presidente nazionale Terziario Donna Confcommercio-Imprese per l’Italia, Franz Caruso, sindaco di Cosenza, Vittoria Ciaramella, prefetto di Cosenza, Rosaria Succurro, presidente della provincia di Cosenza, Alessandro Rinaldi, dell’Istituto Tagliacarne.
A seguire, la tavola rotonda con Anna Gallo, vicepresidente nazionale Terziario Donna Confcommercio incaricata per la digitalizzazione e presidente Terziario Donna Confcommercio Cosenza, Gianluigi Greco, preside della facoltà di Informatica di Cosenza Unical, Caterina Flick, AgID Agenzia per l’Italia digitale, Giovanni Catalano, EDI-Confcommercio, Erminia Giorno, segretario generale Camera di Commercio Cosenza e le testimonianze imprenditoriali di Luisa Gervasi (Red Onion) e Ivana Pellegrino (E way Enterprise Business Solution).
“Digitalizzate e connesse con il futuro”, l’indagine
Secondo i dati di Unioncamere-Infocamere, nel 2022 in Calabria sono circa 45mila le imprese femminili in attività, quasi un quarto della base produttiva regionale (23,6%, il settimo valore tra le regioni italiane). Di queste oltre 16mila operano a Cosenza e dintorni, 13mila nella zona di Reggio Calabria e quasi 8mila a Catanzaro.
Il più alto tasso di femminilizzazione dell’imprenditoria si concentra a Reggio Calabria (24%, 30esima in Italia), seguito a una certa distanza da Crotone (23,8%), Cosenza (23,6%), Catanzaro (23,3%) e Vibo Valentia (22,4%).
Solitamente gli investimenti per la digitalizzazione non sono tanto rilevanti nelle imprese del terziario rispetto al comparto manifatturiero, ma con la pandemia da Covid-19 c’è stata un’accelerazione della “digital tranformation”. Tante aziende del settore sono state costrette a sperimentare nuove modalità di consumo/ vendita e di organizzazione del lavoro per riuscire a rimanere “a galla”.
L’indagine presentata durante il convegno “Digitalizzate e connesse con il futuro”, realizzata in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tritacarne, ha preso in esame i risultati di un questionario focalizzato su temi d’interesse, su un campione di circa 800 imprese femminili e non del settore terziario.
Nel triennio 2017-2019, le imprese femminili che hanno investito del digitale sono l’8,5%, ma salgono al 13,7% nel periodo del Covid (contro il 14% di quelle maschili), per poi diminuire leggermente al 13% tra il 2022 e il 2024 (quelle maschili salgono invece al 18,3%).