MONZA – Dopo l’annuncio ufficiale della data del Brianza Pride, programmato definitivamente per il 6 luglio, scende in campo il Popolo della Famiglia per criticare la manifestazione e per esprimere tutti i timori legati alla sfilata.
“Siamo in apprensione – afferma Stefania Parma, referente cittadina del Popolo della Famiglia – per lo spettacolo che potrebbe svolgersi per le strade cittadine. Molte volte, queste manifestazioni si risolvono in esibizioni volgari, di nudità, di cartelli blasfemi e con azioni che, se compiute da un singolo cittadino porterebbero alla sua sanzione per violazione del codice civile e penale; siamo certi che i partecipanti alla manifestazione vorranno smentirci e sapranno mantenere un comportamento consono ai luoghi pubblici”.
Un monito anche per le amministrazioni pubbliche: “Monitoreremo fin da subito le attività della Giunta provinciale – afferma Parma -, della Giunta di Monza e di tutte le amministrazioni comunali al fine di prevenire e denunciare contributi e patrocini a favore di questa manifestazione che certamente non supporta una visione costruttiva della società nazionale o locale”.
Il Popolo della Famiglia ribadisce di non avere nulla contro gli uomini e le donne con tendenze omosessuali: “Rivendichiamo però per noi il diritto, che dal nostro punto di vista è un dovere, di riaffermare che la famiglia naturale è quella costituita da un uomo e una donna come è peraltro riconosciuto dall’articolo 29 della Costituzione, senza dover essere additati quali “fascisti” “sessisti” e “razzisti”. Auspichiamo che la “libertà di espressione” per cui si scende in piazza sia assicurata anche a chi non ha idee conformi a quelle degli organizzatori”.