MONZA – “Sono molto orgoglioso che Milano e Monza ospiteranno il prossimo anno questa grande manifestazione dedicata al mondo dei motori, un evento che richiamerà centinaia di migliaia di visitatori. Regione Lombardia, anche in questo caso, conferma di essere per la crescita felice e non per la decrescita felice. Ai ‘no’, noi contrapponiamo i ‘si'”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo ieri mattina, alla presentazione del ‘Milano Monza Open-Air Motor Show’, il Salone dell’Auto, in programma dal 18 al 21 giugno 2020, che da Torino si trasferirà a Milano e Monza.
“La nostra regione – ha evidenziato il presidente – conferma di essere fortemente attrattiva e il primo ‘Milano Monza Open-Air Motor Show’ costituirà senza dubbio un ulteriore test per i Giochi olimpici invernali del 2026”.
Molto soddisfatto, naturalmente, anche Dario Allevi, sindaco di Monza: “La nostra città si prepara a spalancare le porte, ancora una volta, a un grande appuntamento internazionale dedicato al mondo dei motori”.
Open Air Motor Show è un progetto innovativo che sa coniugare tradizione e innovazione, entertainment e ricerca, prototipi e storia di brand gloriosi: “Il nostro Autodromo Nazionale è la cornice ideale per questo nuovo format – ha aggiunto il Sindaco – un impianto che si sta preparando a celebrare i suoi primi 100 anni di storia e che sta progettando il suo futuro, coniugando storia e innovazione”.
Il sindaco ha ribadito che in occasione del compleanno dell’Autodromo vorrebbe “realizzare un sogno che ho nel cassetto da quasi venti anni: quello di vedere nascere dentro il nostro Tempio della Velocità un museo prestigioso della Formula 1, capace di custodire la storia epica del mondo dei motori, dei suoi eroi, delle tante passioni ed emozioni che si sono consumate sul nostro glorioso nastro d’asfalto”.
“Anzi – ha aggiunto il sindaco – mi piacerebbe che il Motor Show potesse collaborare alla costruzione dell’idea progettuale dedicata a questo scrigno di storia dei motori e che insieme si possa lavorare a una formula nuova di museo: nuova non solo negli allestimenti, ma anche nelle esperienze di visita e nelle modalità di rievocazione più moderne”.