MILANO – La Lombardia è la quarta Regione in Italia per numero di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Oltre 1.200 unità immobiliari già destinate e oltre 2.700 ancora in gestione dell’ANBSC, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Sono i numeri emersi ieri nel corso del webinar, organizzato dall’assessorato alla Sicurezza di Regione Lombardia e diffusi dall’assessore regionale Riccardo De Corato nel corso dell’appuntamento.
All’iniziativa formativa hanno preso parte un centinaio di enti locali e rappresentanti della Prefettura di Milano, della sede locale dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, di Anci Lombardia e del terzo settore.
“Per Regione Lombardia – ha detto De Corato – diventa fondamentale restituire alla collettività beni frutto di attività illecite, come segnale, non solo di vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata, ma anche di rivincita della società civile. Proprio per questo, specifiche leggi regionali prevedono misure per il recupero ed il riutilizzo ai fini sociali o istituzionali dei beni immobili sottratti alla disponibilità delle consorterie criminali”.
“Abbiamo messo a disposizione complessivamente – ha aggiunto l’assessore regionale – per il biennio 2020-2021 ben 4 milioni di euro destinati ad enti locali e enti del terzo settore per il recupero dei beni confiscati alla criminalità. Altri 3,8 milioni sono stati poi stanziati per le annualità 2022 e 2023”.
“L’attività di formazione – ha evidenziato De Corato – ha consentito di consolidare e rafforzare le competenze tecniche ed amministrative del personale degli enti locali. Con l’obiettivo di completare il processo di destinazione dei beni”.
“Risultato di questa formazione – ha concluso l’esponente della Giunta regionale – è il crescente numero di domande presentate per l’accesso al cofinanziamento regionale degli interventi per il recupero e l’utilizzo ai fini sociali o anche istituzionali dei beni confiscati: le richieste pervenute quest’anno sono più che raddoppiate rispetto all’anno scorso. Al 30 marzo, termine ultimo, erano 41 domande contro le 19 domande presentate nel 2021”