SEREGNO – Il Piano Freddo quest’anno mette i brividi. Non per le temperature, non per la gestione del servizio che è sempre all’altezza dal punto di vista organizzativo e dal lato strettamente umano. I brividi vengono a pensare alla situazione dei senzatetto, visto che si registrano richieste in aumento a causa della crisi.
“Quest’anno – riferiscono il coordinatore Gabriele Moretto e l’economo Piermario Silva – si registra un incremento di casi. Questo coinvolge anche le persone anziane, comprese le donne, rimaste senza un tetto sotto cui ripararsi a causa della crisi. Sottoposte a sfratto, non hanno più alcun posto dove dormire. Qualcuno si arrangia con l’automobile, altri lo fanno addirittura su una panchina”.
Una situazione davvero drammatica che la Casa della Carità riesce a tamponare soltanto in parte. Il progetto promosso dalla Comunità pastorale è davvero grandioso e ben strutturato, ma le necessità sono in aumento. Qui, vista l’organizzazione ormai collaudata e la sensibilità di chi gestisce il servizio, il Piano Freddo è partito addirittura il 29 ottobre. Una data in cui tutti i Comuni della Brianza ancora vietavano l’accensione del riscaldamento domestico. Facile obbedire con un tetto sopra la testa. Ben diversa la situazione di chi non aveva neanche un posto dove dormire.
Di fatto, spalancate le porte della Casa della Carità anche negli spazi destinati al Piano Freddo, sono già una quindicina i posti riempiti. La struttura è in grado di accogliere venti persone, di cui quattro donne che possono beneficiare di spazi separati. Per tutti si tratta di stanze a due letti con servizi indipendenti, l’ospitalità viene garantita dalle 18.30 fino alle 8 del mattino.
Tutti possono fare la doccia. Anzi, sono invitati a farlo: la Casa della Carità è il luogo in cui si cerca di recuperare la persona, invitandola ad avere rispetto per il proprio corpo e per gli ambienti che frequenta, tanto da educarla anche a rifare ogni giorno il proprio letto. Per tutti è garantito anche il servizio di lavanderia oltre, naturalmente, alla colazione del mattino.
Un servizio che si è sviluppato in modo notevole e anche rapidamente, dopo l’avvio del progetto avvenuto nel 2017 negli spazi messi a disposizione dal “Don Orione”. Al lavoro una quarantina di volontari, che già sognano di arrivare a creare un centro diurno dedicato a queste persone in situazione di fragilità.
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Novembre 19, 2024