SEVES – “Alessia Borroni non è la sindaca di tutti. Via Cacciatori delle Alpi è stata dimenticata”. Lo afferma Anita Argiuolo, consigliere comunale del Partito Democratico, che già in passato aveva sollevato il problema. “Sono anni che denuncio la situazione – racconta – per fare avere a tutti i cittadini l’apertura della pista ciclabile e i tanti esposti documentati della pericolosità dell’ultimo tratto che porta all’intersezione di corso Garibaldi, Inviato anche alla Polizia locale per le competenze per l’ordine e la sicurezza. Ma tutto rimane da anni sotto l’indifferenza più totale. Cosa si aspetta? L’incidente mortale come già avvenuto anni fa all’intersezione di via Castagni?”.
Argiuolo, mostrando anche le foto, racconta che il marciapiede finale verso intersezione di corso Garibaldi che misura in quel tratto in larghezza 60 cm, adesso poi con tutti i rovi e le erbacce che crescono sul muro di contenimento laterale del marciapiede, diventa impraticabile. “Con centinaia di persone adulte e bambini che percorrono ogni giorno quell’unico marciapiede per arrivare in stazione e ad ogni servizio del centro cittadino – racconta – e quando due persone si incrociano uno dei due deve scendere sul sedime stradale, perché l’area non può contenere il supporto a due persone e neanche ad una carrozzella ed un passeggino con mamma e bambino. Ci sono molteplici anziani anche con certificazione di semi cecità ed anziani con il bastone che ogni giorno rischiano la vita. E dopo tutto questo, sempre sollecitato a questo governo cittadino di centrodestra anche in Consiglio comunale rilevo che non è stata fatta neanche la manutenzione e la pulizia del marciapiede. Sono stati sostituiti 4 assessori in 3 anni e 7 mesi di legislatura, ma cosa è stato risolto?”.
“Ormai la maggioranza fa politica sui giornali – conclude Argiuolo – per non dirci la verità. Tante le opere ferme al palo, come i campi da padel di via Redipuglia. E cosa dire poi che dopo tre anni e mezzo di incarichi a professionisti esterni per gestire i fondi del Pnrr per demolire e ricostruire la Rodari, l’unica scuola materna statale. All’inizio di giugno si sono accorti che i costi non sono sostenibili ed hanno revocato gli incarichi a tutti i professionisti. Sono ancora in attesa di sapere a quanto ammonta lo spreco di denaro pubblico”.
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Giugno 30, 2025